Vicofaro è una discarica a cielo aperto grazie ai clandestini spacciatori di Biancalani. E il don deride su Facebook i residenti del comitato

Da Il Giornale – Domenica 17 dicembre il vescovo di Pistoia ha celebrato eccezionalmente la messa a Vicofaro, in una chiesa tirata a lucido dopo interventi di disinfestazione e pulizia. Un segnale di vicinanza da parte della Diocesi, nella speranza di avviare una nuova stagione caratterizzata da un miglioramento dei rapporti fra don Massimo Biancalani e i residenti, con questi ultimi che più volte hanno denunciato episodi di degrado e criminalità dei quali si sarebbero resi a loro dire protagonisti i migranti ospiti della parrocchia.

Ma l’obiettivo, ad oggi, non sembra essere stato raggiunto: il rapporto fra il Comitato dei residenti di Vicofaro e il “parroco dei migranti” resta decisamente teso e caratterizzato da accuse reciproche.



E gli esponenti del comitato che continuano a chiedere al vescovo l’allontanamento di don Biancalani fanno presente come la zona sia ancora piena di rifiuti abbandonati, in quanto sarebbero stati rimossi solo una parte degli scarti prodotti dalla parrocchia. Una posizione ribadita ieri, con l’esposizione da parte degli abitanti del quartiere di Pistoia di due striscioni sui quali si leggeva “Via Biancalani” “Vicofaro chiede un vero parroco”.

Una protesta che non ha lasciato indifferente nemmeno lo stesso don Biancalani, il quale ha accusato gli esponenti del comitato di aver aggredito verbalmente un paio persone interessate a seguire la funzione religiosa. E non ha risparmiato una frase di scherno, ricordando quando alcuni residenti fecero notare alla stampa l’impossibilità di vendere casa nel quartiere per via della svalutazione immobiliare che Vicofaro avrebbe subìto proprio a causa dell’esperienza di accoglienza.



“Il ‘comitato delle case svalutate’ chiede un vero parroco – ha scritto don Massimo sulla propria pagina Facebook, deridendo il comitato – non ci sono parole”. Provocazione che i membri del Comitato dei residenti non sembrano intenzionati a cogliere, al momento. Questi ultimi hanno anzi come detto puntato il dito contro le operazioni di pulizia esterna avvenute nei giorni scorsi: dei quintali di rifiutiti abbandonati all’aria aperta (prodotti a loro dire dai numerosi migranti accolti in parrocchia) sarebbero stati rimossi solo quelli davanti alla chiesa.

“La chiesa di Vicofaro tirata a lucido per la visita del vescovo. E nella limitrofa canonica? Una discarica a cielo aperto – hanno attaccato in una nota – alla messa erano presenti solo persone venute da fuori. Come residenti, continuiamo a chiedere un vero parroco”. Si tratta dell’ennesimo appello lanciato dai vicofaresi. Questi ultimi hanno più volte contattato le istituzioni, dal Comune al prefetto passando per la Diocesi, per sollecitare un intervento risolutivo sia nel loro interesse che in quello dei migranti.

L’ordinanza di sgombero firmata nei mesi scorsi dal sindaco di Pistoia non risulterebbe tuttavia essere ancora stata attuata, nonostante l'”emergenza tubercolosi” (scoppiata la scorsa estate a seguito del ricovero in ospedale di un migrante ospite della struttura) che la mise in stand-by sia ormai alle spalle da diverse settimane. Ed esasperati dalla situazione che si protrarrebbe da oltre un lustro, il comitato ha fatto sapere che continuerà a chiedere al vescovo di assegnare un nuovo parroco alla chiesa di Santa Maria Maggiore.

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