Verona, massacra di botte e tenta di stuprare una donna dentro l’auto: marocchino inseguito e bloccato da altri automobilisti, arrestato

da Corriere Del Veneto – Presa a botte e quasi violentata in auto, una donna lancia grida di aiuto dal finestrino e viene salvata da alcuni passanti. La donna, 34 anni, probabile origini marocchine, era in macchina con un connazionale di 45 anni.

A salvarla è stato innanzitutto un giovane, quindi un gruppo di ragazzi, che, sentite le urla, si sono messi all’inseguimento della coppia con due auto. È successo sul lago di Garda, domenica 20 agosto, poco dopo le 20,30, a Calmasino, frazione di Bardolino, nel Veronese.



 I soccorritori hanno bloccato l’auto dell’aggressore sbarrandogli la strada a un incrocio; hanno quindi immobilizzato l’uomo e chiamato i carabinieri, intervenuti con due pattuglie, da Bussolengo e Peschiera del Garda. Quanto alla donna, è stata portata al locale ospedale: per lei, lesioni giudicate guaribili in 25 giorni.

Il testimone

I carabinieri di Bussolengo hanno poi ricostruito l’aggressione, sentendo vari testimoni. La tentata violenza sessuale sarebbe avvenuta in un parcheggio. Il racconto del primo a intervenire: «Stavo passando davanti all’uscita della superstrada Affi-Castelnuovo, in direzione del centro Calmasino, e ho visto questa auto. Dentro c’era una donna che urlava aiuto e che aveva tentato di bloccare la vettura tirando il freno a mano. Ho capito che era in pericolo e ho cercato di avvicinarmi ma l’uomo al volante ha sgommato ed è ripartito a tutta velocita verso Pastrengo. A quel punto mi sono messo all’inseguimento».



Bloccato e poi arrestato

Alcuni giovani hanno quindi sentito le grida d’aiuto da un bar di Veronellodentro e, a propria volta, si sono lanciati all’inseguimento. La vettura in fuga, come detto, è stata bloccata a un incrocio dagli inseguitori. La donna è scesa dall’auto urlando di chiamare la  mamma o il papà, con un’evidente ferita sotto l’occhio. L’aggressore è rimasto in auto, ma all’arrivo dei carabinieri si è gettato a terra gridando che stava male. «Quel figlio di… ha picchiato a sangue una donna – commenta una ragazza presente – e sta facendo tutta questa scena, quando un attimo prima stava chiedendo a tutti che gli dessero una birra». L’uomo continuava a ripetere il suo «non ho fatto niente» ma è stato caricato sull’auto dei carabinieri e portato in caserma. Arrestato per lesioni e tentata violenza sessuale, è stato portato in carcere a Verona, in attesa dell’udienza di convalida del provvedimento.

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