Torna la psicosi Covid (sui giornali): “Mascherine a scuola e nuovo monitoraggio”. Il governo: “Mai più restrizioni”

da Affari Italiani – A volte ritornano. Il Covid rientra sui giornali e telegiornali italiani. “Oggi la risalita dei casi non fa dormire sonni tranquilli a molti al ministero della Salute. In particolare quello che più preoccupa è uno scenario con numeri sempre più alti”, scrive Repubblica.

“Tanto che i presidi, nell’imminenza delle aperture delle scuole, si dicono pronti a distribuire le mascherine degli anni passati. È possibile che si veda una risalita, perché il virus è molto meno violento ma resta contagioso e poi perché in questo periodo, tra rientri al lavoro e a scuola, saranno molti di più i cittadini che lo cercheranno con i tamponi ufficiali, quelli conteggiati”



E il governo che fa? Secondo Repubblica “non ha in animo alcuna misura, fa parte di un governo che sul «mai più restrizioni» ha costruito un bel pezzo della sua campagna elettorale. C’è solo una cosa su cui punta, mentre raccomanda attenzione e prudenza ma senza allarmismi: la prevenzione. La vaccinazione anti Covid partirà il prossimo mese e il ministero sta preparando una importante campagna di comunicazione per invitare i cittadini a rischio a proteggersi”.

“Nelle ultime settimane osserviamo una ripresa dei casi per l’emergere delle nuove sottovarianti e per gli effetti della stagione estiva, ma la gran parte sono infezioni lievi, localizzate alla alte vie respiratorie. La malattia oggi, per la persona giovane adulta e sana è clinicamente non rilevante. Al contrario, nei fragili, grandi anziani e immunodepressi, il Covid rimane un problema. È su di loro che vanno mirate le misure di protezione e gli interventi di prevenzione, primo fra tutti la vaccinazione“. Lo afferma Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico dell’Inmi Spallanzani.



“In merito al monitoraggio e all’interpretazione dei dati, sarebbe auspicabile – per Antinori – passare a un sistema che più che misurare i nuovi casi o l’incidenza, che raffigurano l’andamento della malattia nella popolazione generale, dove il virus oggi non dà problemi, si concentri sui casi ricoverati in ospedale, sui casi gravi. Seguendo l’evoluzione della pandemia, anche il monitoraggio dovrebbe oggi focalizzarsi non tanto sull’infezione ma sulla malattia. Per caratterizzare quella che è oggi la popolazione a rischio, e concentrare su queste persone gli interventi di sanità pubblica”.

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