Su Twitter sta per tornare la violenta censura? Il nuovo amministratore delegato: “Nuovi strumenti e tolleranza zero”

Da ByoBlu – L’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a milioni di utenti che nel corso degli ultimi anni si erano visti censurare in vari modi i propri cinguettii sulla piattaforma creata da Jack Dorsey.

La deriva inquisitoria di Twitter aveva raggiunto il suo apice il 9 gennaio 2021, quando l’account di Donald Trump, dopo ripetute segnalazioni per presunte fake news e dopo una sospensione temporanea, era stato definitivamente chiuso.



A seguito di una trattativa durata mesi, il proprietario di Tesla e Space X aveva annunciato l’acquisizione della piattaforma con una tweet che aveva l’aria di una sferzante critica alla gestione precedente, soprattutto in merito alle politiche di controllo dei contenuti: “L’uccellino è libero” aveva infatti scritto Elon Musk. Un post a cui aveva immediatamente replicato Thierry Breton, commissario UE al Mercato Interno con il pallino della censura: “In Europa l’uccellino volerà alle nostre regole“, aveva scritto il padre del Digital Service Act.

Subito dopo il suo insediamento, Musk aveva dato il via alla pubblicazione dei Twitter Files: i dossier contenenti le comunicazioni interne al social network che dimostravano l’esistenza di un ‘cartello della censura‘ basato sulla collusione tra i vertici della piattaforma e diverse agenzie di intelligence statunitensi.



In altre parole, c’erano tutti gli elementi per confidare che il social network nato a San Francisco, da paradigma della censura digitale si sarebbe trasformato in territorio finalmente libero e aperto. Speranze che iniziarono ad incrinarsi il 13 marzo scorso, quando Musk annunciò di aver scelto come amministratore delegato di Twitter Linda Yaccarino.

Figlia di genitori italiani, la Yaccarino è stata per anni la responsabile pubblicitaria della NBCUniversal, ha inoltre curato diverse campagne governative, tra cui quella per la vaccinazione Sars Cov2 commissionata dall’amministrazione Biden e che ha visto coinvolto anche Jose Mario Bergoglio.

Se molti osservatori indipendenti erano balzati dalla sedia sentendo il suo nome, la Yaccarino ha tolto ogni dubbio in una recente intervista rilasciata alla CNBC, nel corso della quale ha spiegato quali saranno le nuove politiche di “X” per il controllo dei contenuti.

“Dopo le acquisizioni, abbiamo costruito strumenti per la sicurezza del marchio e la moderazione dei contenuti che non erano mai esistiti prima in questa azienda. E abbiamo introdotto una nuova politica per rispondere sul punto specifico dell’hate speech, chiamata “Libertà di espressione, non di divulgazione”. Quindi, se hai intenzione di postare qualcosa di illegale o contro la legge, sei fuori. Tolleranza zero.

Ma soprattutto, se vuoi postare qualcosa che è lecita, ma orribile, sarai etichettato. Sarai etichettato, sarai de-amplificato, il che significa che il contenuto non lo potrai condividere. È molto importante notare che, una volta che un post viene etichettato e non può essere condiviso e l’utente lo vede, il 30% delle volte lo toglie lui stesso“. Queste sono state le parole di Linda Yaccarino. Sembra dunque che il Twitter libero dal controllo dei contenuti e dalla censura sia stato un bel sogno durato troppo poco.

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