Rovereto, il killer nigeriano non può essere espulso: il governo studia rimpatri flash per gli immigrati pericolosi. Basta casi Iris!

da Il Secolo D’Italia – Mai più casi come quello dell’immigrato nigeriano di Rovereto, che ha massacrato la povera Iris Setti, l’ultimo di una serie troppo lunga: che va da Adam Kabobo, il killer ghanese del piccone di Milano a Roberto Omo che un anno fa uccise a martellate un negoziante cinese e ridusse in fin di vita un operaio bulgaro. Lo stesso Omo era stato espulso da Malta per aver violentato un cavallo e recentemente ha appiccato un incendio nella struttura dove viene attualmente detenuto.

Il governo ha infatti allo studio un “intervento ordinamentale” per introdurre una “stretta sulle espulsioni dei migranti irregolari, in particolare i soggetti problematici e pericolosi con alle spalle comportamenti violenti”. È quanto emerso da un vertice, lunedì sera, tra il premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del consiglio dei ministri, secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Chigi.



“A Rovereto”, raccontano le stesse fonti, “un migrante che aveva dimostrato la sua pericolosità poteva girare tranquillamente in attesa dei provvedimenti delle autorità”. “L’obiettivo del governo”, viene assicurato, “è accorciare e semplificare questi passaggi, accelerando l’espulsione di chi dà segnali di pericolosità sociale”. Tra le misure del pacchetto sicurezza cui sta lavorando il governo per settembre “un rafforzamento di dotazioni e organici delle forze di polizia, una migliore qualificazione della polizia locale, interventi di prevenzione e contrasto alla violenza giovanile e per innalzare i livelli di sicurezza delle città”.

Cwekw Chukwuka – il 37enne di origini nigeriane, senza fissa dimora che ha ucciso Iris Setti sabato sera – , è un soggetto conosciuto. L’uomo dormiva in strada, molto spesso sotto l’effetto di alcol e droga. Infastidiva urlando i residenti del quartiere Santa Maria. Molestava verbalmente chi passava nel parco Nikolajevka.



Una sollecitazione a cambiare le norme arriva anche dal luogo dell’ultima tragedia. “I fatti avvenuti a Rovereto sono gravissimi e stanno facendo soffrire la comunità trentina. Per questo serve la massima chiarezza sull’accaduto ma al tempo stesso uno scatto in avanti sull’ormai improrogabile revisione delle regole”. Lo dice il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. 

La pm di Rovereto: “Con le norme attuali è impossibile espellere il nigeriano”

“Ho chiesto a tutte le stazioni di carabinieri e di polizia di redigere un elenco di soggetti che hanno commesso reati o che tengono condotte che possono denotare una tenuta sociale per capire quante persone possono compiere atti violenti da un momento all’altro”. Lo ha detto la pm di Rovereto, Viviana Del Tedesco, intervistata dal Tgr Rai di Trento sull’uccisione della 61enne Iris Setti, avvenuta la sera del 5 agosto. In merito alle misure cautelari applicate all’aggressore della donna, la pm ha rilevato come sia per quanto riguarda gli arresti domiciliari, sia l’obbligo di firma “in atto da sette, otto mesi non aveva mai dato nessun tipo di problema, solo nei giorni scorsi non aveva ottemperato ad un obbligo di firma, che le forze dell’ordine avevano segnalato immediatamente, ed era in atto un approfondimento su questo episodio”. “Niente di più si poteva fare. Questo soggetto non poteva essere espulso per le misure cautelari in atto. La presenza di soggetti con queste problematiche è sempre più massiccia, non esistono strutture di accoglienza che possono garantire la sicurezza e se vi sono non c’è una legge che obbliga queste persone a curarsi. Il Tso è applicabile solo in determinate situazioni”, ha detto Del Tedesco.

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