“Ora basta!”: i lampedusani si rivoltano. Esplode la protesta in piazza: “Lampedusa è nostra, non del governo o dell’Ue”

Da Today – Esplode la protesta a Lampedusa. Un centinaio di residenti sono scesi in piazza insieme al vicesindaco Attilio Lucia, hanno bloccato via Vittorio Emanuele, all’incrocio con via Ariosto, per poi manifestare davanti al Comune. A non riuscire a transitare verso il Municipio ci sono diverse auto, ma anche una autogrù.

L’esasperazione ha raggiunto il culmine perché fra gli isolani si è diffusa la notizia che, all’ex base Loran, verrà creata una tendopoli e che sul traghetto di linea che arriverà fra poco al porto ci sono mezzi e attrezzature dell’Esercito.



“Adesso basta, adesso basta, adesso basta!”, urlano i cittadini dove è stato creato quello che dovrebbe essere il primo blocco stradale sull’isola. “Lampedusa non può più sopportare tutto questo, non ce la possiamo fare!”; “Lampedusa è nostra e non del Governo o dell’Unione Europea” – continuano a ripetere, scuotendo la testa, tanti lampedusani.

Emergenza migranti, la protesta a Lampedusa

A comporre il cordone del blocco stradale ci sono anziani, ma anche tanti giovani e donne con bambini in braccio. “Da oggi Lampedusa dice basta – urla il vice sindaco, che indossa la fascia tricolore, Attilio Lucia -. I lampedusani sono stanchi, da oggi basta.



Basta! Questa non è accoglienza, Lampedusa non può accogliere 200mila migranti. Lampedusa libera” – urla Attilio Lucia -. E scoppia un lungo e scrosciante applauso. “Il Governo deve mettere due navi in rada – continua ad urlare -. Il sindaco è da 9 mesi che lo chiede e ripete, Lampedusa deve essere bypassata – aggiunge -. Questo è un Governo fallimentare. Hanno fatto sapere che vogliono creare una tendopoli.

La giunta comunale, insieme con il sindaco Filippo Mannino che è a New York, ha deciso di fare una manifestazione pacifica. Diciamo basta. Basta centri d’accoglienza, basta tendopoli. Lampedusa, oggi, si sveglia e dice: stop a questa situazione.

Noi non possiamo accogliere tutta questa gente, siamo disposti a stare notte e giorno, in maniera fissa a sorvegliare che nessuno entri con le tende per creare la tendopoli – ha spiegato il vice sindaco -. Continueremo i blocchi stradali, lo faremo pacificamente, di modo che tutti, Governo e soprattutto Europa, sappiano che Lampedusa dice basta”.

Dopo il blocco stradale, i lampedusani si stanno spostando a Capo Ponente per bloccare la creazione della tendopoli. “Andiamo tutti in massa – urla, al microfono, Giacomo Sferlazzo del movimento politico-culturale Mediterraneo Pelagie- – . Spostiamoci tutti perché non deve essere creata nessuna tendopoli, altrimenti, tutti abbandoneremo l’isola”.  Si sta decidendo come organizzarsi perché il blocco stradale in via Vittorio Emanuele, nei pressi del Municipio, dovrà, secondo gli organizzatori della protesta pacifica, essere mantenuto.

“La situazione è gravissima, si vogliono prendere l’isola. Chiamate i parenti, agli amici, la situazione è gravissima. Salviamo casa nostra, salviamola” – urla Sferlazzo -. Vogliono trasformare l’isola in un carcere, in un grosso centro d’accoglienza. Questa non è solidarietà. Noi siamo sempre stati disponibili ad aiutare i migranti che non sono un problema. I migranti sono nostri fratelli, ma qui c’è un popolo stanco”.

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