La faccia da ….. di Speranza contro il governo: “Chiedete scusa a Lamorgese”. E lui chieda scusa a tutti gli italiani che ha sequestrato

Da Il Giornale – Non se ne sentiva assolutamente la mancanza. Eppure Roberto Speranza ha deciso di uscire dal silenzio che lo aveva avvolto nell’ultimo anno, ovvero più o meno da quando ha abbandonato forzatamente il ministero della Salute di cui è stato responsabile con i governi Conte 2 e Draghi.

Ecco quindi che – quasi giusto per un senso di propria nostalgia per i “bei” tempi andati – è arrivato dal deputato semplice del Partito Democratico (rientrante tra i dem la scorsa primavera dopo anni di insulti a quello stesso movimento in cui aveva militato fino al 2017 anche come capogruppo alla Camera) una solidarietà non richiesta nei confronti dell’ex ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, anche lei componente degli ultimi due esecutivi che hanno preceduto quello presieduto da Giorgia Meloni, sul tema dei migranti.



Il tweet di Speranza

Speranza ha utilizzato i suoi profili social per attaccare direttamente il centrodestra; in particolar modo il presidente del Consiglio e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Questo il suo breve messaggio postato su Facebook e Twitter: “Hanno attaccato con violenza per anni una persona seria come Luciana Lamorgese facendo solo propaganda sull’immigrazione fuori controllo. Dinanzi a ciò che accade in questi giorni qualcuno dalle parti del governo ha il coraggio e la dignità di chiedere scusa?“.

Sarebbe particolarmente interessante capire dal fondatore del disciolto partito chiamato “Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista” (che era riuscito nell’impresa di avere avuto più dirigenti che voti) su quali basi bisognerebbe chiedere perdono all’ex prefetto. Speranza la difende a spada tratta da forse (anche) per una questione di campanilismo lucano, essendo entrambi originari di Potenza.

Ma al di là, di questi aspetti biografici in comune, per caso ci si dovrebbe scusare con Luciana Lamorgese per il fallimento totale degli accordi di Malta firmati nell’autunno 2019? Quattro anni fa l’allora titolare del Viminale si disse soddisfatta per quel patto sancito a La Valletta con Francia, Germania, Finlandia e il Paese ospitante del vertice: “L’Italia non è più sola e arrivare in Italia o arrivare a Malta vuol dire arrivare in Europa e su questo c’è ampia condivisione da parte di tutti“.

Le promesse non mantenute della Lamorgese

In particolare, il 23 settembre 2019, venne stabilito che i migranti che arrivavano in Italia e a Malta e che venivano soccorsi lungo la rotta del Mediterraneo centrale dovevano redistribuiti nei diversi Paesi europei nel giro di quattro settimane dall’approdo, superando il principio di paese di primo ingresso previsto dal Regolamento di Dublino.

Non solo, ma era stato previsto un meccanismo di rotazione volontaria dei porti di sbarco e delle sanzioni comminate agli Stati che avevano aderito all’intesa. Risultato? Flop su tutti i versanti. Dimostrazione ne fu il caos totale che, proprio sull’isola di Lampedusa, si scatenò nell’estate 2020 (governo Cinque Stelle-Pd): erano passate pochissime settimane dalla fine del lockdown totale che – teoricamente – era in vigore in tutta Italia a causa del Covid.

Quindi, anche con rischi concreti nel diffondere un contagio sul quale si doveva porre la massima attenzione in quei mesi così tragici. E adesso, colui che doveva monitorare quella seria emergenza sanitaria che stava crescendo – anche per via dell’immigrazione – pretende che il centrodestra chieda scusa al ministro che ha fallito su tutta la serie sul tema immigrazione? Roba da matti.

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