“Io non lascio l’Italia”: pluripregiudicato africano pesta i poliziotti e li manda all’ospedale, arrestato dopo un corpo a corpo

Da La Stampa – Un immigrato di 38 anni, Mohamed Chaabani, venerdì 8 settembre, è stato fermato dagli agenti delle Volanti in via Grassi, nel quartiere San Rocco. Lo hanno subito riconosciuto: nei suoi confronti, a gennaio il questore aveva firmato un ordine di espulsione.

Da anni non ha più diritto al permesso di soggiorno, dopo aver esplorato un’ampia porzione di codice penale e leggi complementari: ha denunce e precedenti per lesioni, furti, spaccio di droga, resistenza a pubblico ufficiale, porto di armi bianche e violazione della normativa sull’immigrazione. Era stato coinvolto, tra l’altro, nella maxi operazione White Wheels condotta nel 2018 dalla Squadra mobile su un giro di spaccio di eroina e hashish.



Scarcerato per fine pena all’inizio del 2022, era rimasto ad Asti. Durante il penultimo controllo, a gennaio, Chaabani era stato invitato formalmente a lasciare l’Italia. Ma il tunisino si è fatto rivedere in città ed è stato inevitabile procedere al rimpatrio coatto. Gli agenti lo hanno portato in questura e poi in ospedale per le visite mediche necessarie per affrontare il viaggio. Qui il tunisino ha capito di essere in trappola.

O adesso o mai più. E con un balzo è saltato fuori dalla finestra al piano terra del Pronto soccorso, cercando di scappare a piedi. Un poliziotto lo ha rincorso e c’è stato un corpo a corpo nel parcheggio del Massaia. Alla fine gli agenti hanno avuto la meglio, anche se tutti hanno dovuto farsi visitare dai medici. Uno dei poliziotti ha una prognosi di una settimana. Chaabani, però, non è riuscito a evitare le procedure.



Ha trascorso la notte in questura e ieri mattina è stato fatto salire su un’auto della polizia. Destinazione, il Centro di permanenza per il rimpatrio di Roma, dal quale dovrà essere accompagnato in aeroporto per prendere un volo per Tunisi. Ma non è detta l’ultima parola: «Sono stata avvertita dai suoi amici – spiega l’avvocato Francesca Racconci, da anni legale del tunisino – Per rimpatriarlo ci deve essere l’ordine di un giudice. Non so se ci riusciranno. Ci hanno già provato due volte e lui è sempre rimasto qui».

Leggi la notizia su La Stampa

Commenta per primo

Lascia un commento