I “parassiti” della Cgil preparano un altro sciopero. Ma Salvini “precetta” il buffone Landini: la pagliacciata passa da 24 a 4 ore

Da Il Giornale Giorgia Meloni corre su manovra e fondi europei. Maurizio Landini fa i capricci e prova a bloccare (ancora) l’Italia. Matteo Salvini (nella foto) lo ferma e firma la precettazione per lo sciopero generale di lunedì 27: i lavoratori incroceranno le braccia solo 4 ore, dalle 9 alle 13.

«Diritto allo sciopero sacrosanto ma nessun disagio per i cittadini» – avverte il ministro dei Trasporti. La trattativa(scontro) tra governo, Cgil e Uil sulla legge di bilancio è al bivio finale. Il premier incontra le associazioni datoriali mentre martedì vedrà Landini e Bombardieri per limare le misure già inserite nel testo della manovra.



Il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti è netto: «Sulla manovra non rivedremo il tiro». I sindacati Cgil e Uil restano in assetto di guerra, con minacce di scioperi. Ieri è stata un’altra giornata di mobilitazione nelle piazze del Nord.

Nelle stesse ore in cui a Roma si provava a evitare il blocco totale di lunedì, il capo del governo Meloni era in Veneto alla Fiera di Verona per la firma dell’Accordo per la coesione con la Regione Veneto: «Questi accordi fanno parte di una di quelle ampie riforme che il governo ha fatto per invertire la rotta soprattutto sull’utilizzo dei Fondi europei. Non sempre le risorse mancano, a volte ci sono state ma non si è stati in grado di spenderle.



Noi abbiamo pensato di riformare il Fondo di Coesione in maniera tale da rendere quei fondi pienamente spendibili». Da Landini nessun segnale distensivo: «Vedremo cosa il governo ha da dirci, fino a ora non c’è stata alcuna possibilità di confronto e trattativa. Se il governo fosse capace di ascoltare il Paese dovrebbe aprire delle trattative serie e cambiare una legge sbagliata e avviare quelle riforme di cui abbiamo bisogno».

E poi va con il solito affondo: «Le scelte che sta facendo il governo stanno portando il Paese a sbattere. Il governo ha fatto la precettazione. È un atto gravissimo e autoritario. Lo abbiamo impugnato, non ci facciamo intimorire». La strategia del sindacato non cambia: bloccare tutto e ignorare ogni passo da parte di Palazzo Chigi verso il dialogo. Si accoda la Uil: «La convocazione di oggi a Palazzo Chigi?

Abbiamo ricordato a Meloni che oggi c’è lo sciopero ed è strano che una premier convochi i sindacati durante le ore dello sciopero: non si fa, è una mancanza di rispetto verso i lavoratori. Significava sostanzialmente dire: non venite. Forse chi consiglia la premier si era dimenticato dello sciopero o aveva fatto finta di dimenticarsene», attacca il segretario Pierpaolo Bombardieri. La tensione è tutt’altro che superata.

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