“Emerge una cultura della corruzione”: grossi guai per Biden, lo speaker McCarthy apre la procedura per l’impeachment

Da Il Secolo d’Italia – Lo speaker della Camera dei rappresentanti Usa, Kevin McCarthy, ha annunciato l’apertura formale di una inchiesta finalizzata all’impeachment del presidente Joe Biden.

L’inchiesta verterà in particolare sulla possibilità che Biden abbia avuto vantaggi dagli affari del figlio Hunter con alcuni governi stranieri, tra i quali l’Ucraina e la Cina. “Non prendo questa decisione alla leggera. Questi fatti dovrebbero preoccupare tutti gli americani”, ha dichiarato McCarthy, intervenendo al Campidoglio. L’apertura della procedura avverrà senza voto della Camera, con la sola decisione dello speaker.



McCarthy: “Ci sono accuse serie e credibili, emerge una cultura della corruzione”

McCarthy, parlando con i giornalisti, ha rimarcato che i repubblicani “hanno scoperto accuse serie e credibili sulla condotta del presidente. Nel loro insieme, queste accuse dipingono il quadro di una cultura della corruzione”.

Dunque, l’apertura della strada verso l’impeachment di Biden è il “logico passo successivo”, che “darà alle nostre commissioni il potere di raccogliere tutti i fatti e le risposte che il popolo americano” merita. “Questo è esattamente ciò che vogliamo avere: le risposte. Credo che anche il presidente vorrebbe rispondere a queste domande e accuse”, ha proseguito il repubblicano, spiegando che “si tratta di accuse di abuso di potere, ostruzione e corruzione che giustificano ulteriori inchieste da parte della Camera dei rappresentanti”.



Chi condurrà l’inchiesta per l’impeachment di Joe Biden

A condurre l’inchiesta saranno il presidente della Commissione di vigilanza della Camera James Comer, quello della Commissione giudiziaria Jim Jordan e il presidente della Commissione modi e mezzi Jason Smith.

La replica della Casa Bianca: “I repubblicani indagano da 9 mesi e non hanno trovato niente”

Il portavoce della Casa Bianca,  Ian Sams, ha commentato dicendo che “i repubblicani alla Camera indagano sul presidente da nove mesi e non hanno trovato alcun elemento di illecito. E lo hanno detto gli stessi esponenti del partito”.

McCarthy, ha aggiunto Sams, “voleva convocare un voto per aprire l’impeachment, e ora ribalta perché non ha il sostegno necessario. È la politica estrema al suo peggio”. Su Twitter il portavoce ha quindi accusato McCarthy di aver cambiato idea rispetto al 2019, quando sosteneva che per convocare un voto di impeachment serviva che si esprimesse l’intera Camera, mentre ora convoca la procedura “unilateralmente”.

Il tema politico della procedura con o senza voto della Camera

Il tema del voto o meno della Camera è tutto politico e interno al campo dei repubblicani: i media Usa, infatti, sottolineano che non tutti nel Gop sarebbero favorevoli a dare il via alla procedura di impeachment, nutrendo dubbi sulla consistenza degli elementi di prova. Dunque, una conta rischierebbe di rivelarsi un boomerang.

I guai giudiziari di Hunter Biden

Hunter Biden è da tempo al centro dell’attenzione della giustizia federale Usa per le sue attività economiche all’estero, nel periodo in cui il padre era vicepresidente di Barack Obama. Guai che col tempo, oltre a gettare ombre sempre più lunghe sul presidente, si sono via via allargati, arrivando a contemplare anche un’accusa di frode fiscale e di detenzione illegale di armi.

Lo scorso luglio, poi, un testimone ha adombrato di fronte alla Commissione di sorveglianza della Camera interferenze politiche nella gestione dell’inchiesta. È di pochi giorni fa, infine, la notizia che il procuratore speciale David Weiss presenterà entro la fine del mese di settembre l’atto di accusa per chiedere l’incriminazione nei confronti di Hunter Biden in relazione alle accuse di detenzione illegale di armi da fuoco e illeciti fiscali.

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