Dopo il prelievo sugli extra-profitti sulle banche, ora il governo passa alle multinazionali. Il ministro Leo: “È una priorità”

Maurizio Leo il candidato del centro destra per le suppletive. Roma, 3 febbraio 2020 ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Da Affari Italiani La tassa sulle multinazionali (a partire dai giganti del web, ma non solo) diventa un argomento caldissimo e il governo Meloni prepara l’accelerazione.

Nei prossimi giorni sarà presentato il primo decreto legislativo attuativo della delega fiscale e riguarderà proprio il recepimento della direttiva europea 2523 del 2022, che recepisce l’accordo dell’Ocse sulla tassazione delle multinazionali che impone che in ogni Paese le società versino un’imposta effettiva non inferiore al 15 per cento.



L’obbligo include tutti i grandi gruppi (multinazionale e pure nazionale) che sono presenti in uno Stato membro e abbiano un fatturato consolidato di almeno 750 milioni di euro.

Chi versa meno del 15 per cento di tasse al Fisco, dovrà integrare i pagamenti fino a raggiungere almeno questa aliquota minima. Da definire le modalità. Ad esempio vietando alle multinazionali di usare detrazioni o deduzioni dal reddito in grado di ridurre i profitti sui quali vengono calcolate le tasse.



Manovra: Leo, “taglio irpef e tredicesime priorità governo. La tassazione delle multinazionali…”

“Entro il 20 settembre le Commissioni, composte da alcuni dei massimi esperti in materia, dovranno formulare delle proposte di carattere tecnico che potranno rappresentare la base per i futuri decreti attuativi”. E’ il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, a fare il punto, in un’intervista a Il Messaggero, sulla riforma fiscale approvata ad agosto e ora in fase di attuazione con i decreti delegati.

“Le prime misure che vareremo saranno quelle che non necessitano di copertura: penso – spiega – a quelle che riguardano i procedimenti ovvero gli adempimenti e i versamenti dei contribuenti, l’accertamento, il contenzioso e le sanzioni. Con queste misure rassereniamo il rapporto tra fisco e contribuente sin da subito e, con la Nadef, vedremo se ci sarà spazio per varare misure volte a ridurre il carico fiscale per i contribuenti”.

“Sicuramente una delle prime misure sarà quella relativa alla tassazione delle multinazionali italiane ed estere”, indica Leo. “L’imposta effettiva – pagata dalle multinazionali dovrà essere superiore al 15%”, spiega.

“Tutte le leggi di bilancio – sottolinea Leo – sono complesse dal punto di vista delle risorse. L’intenzione del governo è quella di agire nel rispetto delle regole comunitarie, sempre tutelando gli interessi degli italiani. Per quanto riguarda la riforma delle aliquote Irpef è senz’altro nostra intenzione procedere a una prima fase di riordino alleggerendo il carico fiscale.

Come detto, dovremo verificare se ci saranno coperture con la con la Nadef. Vedremo. Siamo cauti ma ottimisti”. Quanto alla misura di detassazione delle tredicesime, “vediamo se sarà possibile già da quest’anno, la nota di aggiornamento ci darà risposte. In ogni caso, pensiamo che assoggettare ad una tassazione più bassa una retribuzione straordinaria, come ad esempio la tredicesima metterebbe più soldi nelle tasche degli italiani nell’ultimo mese dell’anno. Sarebbero soldi immessi nell’economia reale”.

Leggi la notizia su Affari Italiani

Commenta per primo

Lascia un commento