Stoltenberg confessa: “Nel 2021 Putin ci chiese di non espandere la Nato verso i confini russi, ma rifiutammo la richiesta”

da ByoBlu – Nel 2021 Vladimir Putin chiese alla NATO di porre fine al continuo allargamento verso i confini della Russia come precondizione per non invadere l’Ucraina ma l’Alleanza Atlantica rifiutò di firmare il trattato.

Un’ammissione che arriva direttamente dal segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, alla riunione della commissione per gli Affari esteri e della sottocommissione per la sicurezza e la difesa del Parlamento europeo.



“Il contesto era che nell’autunno del 2021 il presidente russo Putin aveva inviato una bozza di trattato che voleva che la NATO firmasse. La richiesta era quella di promettere di non allargare più la NATO ed era una precondizione per non invadere l’Ucraina. Ovviamente non l’abbiamo firmato”

“Putin voleva che rimuovessimo le nostre infrastrutture militari in tutti gli alleati che hanno aderito alla NATO dal 1997, vale a dire metà della NATO. Noi abbiamo rifiutato”



Poi Stoltenberg ripete quanto sostenuto da tanti analisti che però erano stati tacciati di putinismo:

“Putin è andato in guerra per impedire che la NATO si avvicinasse ai suoi confini”

Una versione sostenuta appunto da diversi esperti militari, a cui però è stato più volte imputato di non sapere distinguere tra “aggredito e aggressore“. Chissà se diranno lo stesso a proposito del segretario generale della NATO.

Stoltenberg fa questa premessa per dire che Putin alla fine “ha ottenuto l’esatto contrario”.

Putin ha ottenuto una maggiore presenza della NATO nella parte orientale dell’Alleanza e ha anche visto che la Finlandia ha già aderito all’Alleanza e la Svezia ne sarà presto membro a pieno titolo”

È proprio la premessa di Stoltenberg a rivelare però che l’allargamento della NATO non è stata una conseguenza ma era già in previsione, dato che l’Alleanza rifiutò di firmare il trattato un anno prima dell’operazione militare russa in Ucraina.

Prima del 2021, ovvero nel periodo di dissoluzione dell’Unione Sovietica, sarebbe stato inoltre sottoscritto un accordo in cui la NATO si impegnava a non allargarsi a est. Del resto l’espansione verso Mosca aveva ormai poco senso, visto che il principale pericolo era crollato e peraltro la Russia di Boris Eltsin era entrata nell’orbita occidentale. Eppure già dal 1997 la NATO accoglieva tre Paesi dell’ex blocco sovietico, inglobando i restanti negli anni seguenti e arrivando fino ai confini russi.

E insomma lo stesso numero uno dell’Alleanza Atlantica sostiene la tesi della “NATO che abbaia ai confini della Russia. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio di munizioni all’uranio impoverito, mentre l’Unione Europea ha intenzione di aumentare la spesa militare. Il tutto giustificato dal conflitto in Ucraina che, a questo punto, sembra la scusa perfetta per procedere spediti verso una militarizzazione finanziata dalle tasche dei cittadini.

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