“Concorrenza sleale a basso costo”, agricoltori e camionisti polacchi bloccano gli ucraini e attaccano l’Ue: “Stop agevolazioni a Kiev”

Da ByoBlu – Migliaia di tir sono fermi ormai da tre settimane lungo il confine tra Polonia e Ucraina. È questa la protesta dei camionisti e degli agricoltori polacchi che cercano di bloccare i trasportatori ucraini. Nel mirino c’è la concorrenza a basso costo esercitata dai colleghi di Kiev.

La liberalizzazione dell’UE per l’Ucraina

Dopo oltre un anno dalle manifestazioni di solidarietà della Polonia attraverso l’accoglienza dei profughi ucraini, la luna di miele tra le due nazioni sembra essere messa in crisi dalla protesta di agricoltori e camionisti polacchi. L’accoglienza era cominciata all’indomani dell’operazione militare russa, a seguito della quale, però, l’Unione Europea ha concesso agli ucraini delle agevolazioni.



Prima dell’intensificazione del conflitto, i camionisti ucraini potevano entrare nei Paesi UE soltanto con specifiche autorizzazioni, i permessi rilasciati in un anno erano limitati e in Polonia era concesso solamente il transito. L’UE ha però deciso di liberalizzare tutto ciò.

Camion al confine tra Polonia e Ucraina: la protesta

Questo danneggerebbe tuttavia i camionisti e gli agricoltori polacchi: “Siamo stati inondati da camion ucraini. Noi temiamo il loro grano e il loro autotrasporto a basso costoha detto Jacek Sokół, membro del Comitato per la difesa dei trasporti e dei datori di lavoro.



Camionisti e agricoltori polacchi hanno quindi deciso di fermare i mezzi pesanti ai varchi di frontiera. Un blocco che proseguirà fino a quando non verranno ripristinate le regole esistenti fino all’inizio del 2022, fanno sapere i camionisti.

L’unica eccezione è quella per consentire il passaggio di aiuti umanitari oppure di mezzi militari, precisano dalla Polonia, smentendo alcuni esponenti del governo di Kiev che accusano i manifestanti di impedire il transito di aiuti umanitari all’Ucraina.

UE non sa cosa fare e avverte Polonia

I polacchi chiedono sussidi e fanno notare che a essere danneggiati sono anche altri Paesi UE. La protesta si sta infatti allargando agli autotrasportatori cechi, lituani, slovacchi e ungheresi.

I colloqui tra Polonia e Ucraina sono ancora in alto mare e la situazione dovrebbe essere discussa al Consiglio Europeo di dicembre. Se il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis media, il commissario per Trasporti, Adina-Ioana Văleanminaccia invece sanzioni nei confronti della Polonia, dove vige incertezza politica dopo le recenti elezioni.

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