Violenza fuori controllo a Milano: ragazzo accerchiato da 40 persone e massacrato di botte e coltellate senza motivo. È grave

da Il Giornale – Nuova aggressione a Milano, dove nella notte tra sabato e domenica un cittadino peruviano di 34 anni è stato accerchiato e aggredito da un ingente numero di persone. Si parla di almeno 30-40 soggetti che hanno partecipato al pestaggio di gruppo. La vittima si trova ora ricoverata all’ospedale San Carlo e versa ancora in serie condizioni. Le forze dell’ordine stanno lavorando per risalire a tutti i responsabili, riusciti purtroppo a far perdere le loro tracce.

Ancora sangue a Milano

Non si ferma la scia di sangue e violenza che da tempo affligge il capoluogo meneghino. Durante la notte appena trascorsa un uomo è stato aggredito con una furia inaudita. Solo contro un branco composto da 30-40 uomini, alcuni dei quali armati con oggetti da taglio.



Secondo quanto ricostruito da Il Giorno, la vittima stava transitando in via Bisceglie in compagnia della madre, della fidanzata e del cugino quando, intorno alle 1:30, è stato raggiunto e circondato dai suoi aguzzini. Gli uomini, molto litigiosi e in evidente stato di alterazione alcolica, non hanno esitato a scagliarsi contro un uomo solo e disarmato. Nel corso della colluttazione, il 34enne è stato raggiunto da un fendente alla spalla sinistra e uno al pube.

I soccorsi e le indagini

Dopo aver lasciato la vittima a terra, i facinorosi si sono dati subito alla fuga, facendo perdere le loro tracce. I familiari dell’uomo, invece, hanno tentato di aiutarlo, provvedendo anche a contattare i soccorsi.



Sul posto si sono precipitati a sirene spiegate gli operatori sanitari del 118, arrivati a bordo di un’ambulanza. Assistito in loco, il peruviano è stato poi caricato sul mezzo di soccorso e trasportato all’ospedale San Carlo, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico svolto il emergenza. A raggiungere via Bisceglie anche gli agenti della polizia di Stato, che hanno dato subito avvio alle ricerca dei responsabili.

Purtroppo poco si sa sui responsabili. Gli inquirenti ascolteranno i racconti dei testimoni e acquisiranno i filmati delle telecamare di sorveglianza presenti in zona.

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