“Via Soumahoro dalla Camera”. Il sit-in in piazza contro il truffatore e schiavista palladino della sinistra e la sua famiglia criminale

da Il Giornale – Bandiere italiane e tanti cartellini rossi. Si è presentato così il sit-in che si è tenuto in Piazza della Rotonda, vicino al Pantheon, per chiedere l’espulsione di Aboubakar Soumahoro dalla Camera dei deputati. Prima lo scandalo della coop Karibu che coinvolge la moglie e la suocera, poi il caso dei fondi elettorali che invece lo riguarda in prima persona.

Una serie di vicende emerse di recente che ha portato diversi cittadini a scendere in piazza per far sentire la propria voce a sostegno della linea dura contro il deputato idolo della sinistra nostrana.



La manifestazione si è tenuta nella mattinata di oggi, sabato 18 novembre, nei pressi del Pantheon a Roma. L’evento è stato promosso da Cartellini rossi, un movimento apartitico di protesta che si è schierato a favore dell’espulsione di Soumahoro dal Parlamento alla luce degli sviluppi degli episodi che lo hanno visto finire al centro della bufera politica. Il dito è dunque puntato nei confronti della “ipocrisia dei falsi buonisti che lucrano sull’immigrazione clandestina” e dei soliti “radical chic” che cedono ai facili entusiasmi e proclamano icone chiunque impartisca lezioni morali sull’accoglienza e sull’integrazione.

Anche Daniele Giannini ha deciso di aderire al sit-in. Una decisione ritenuta inevitabile alla luce delle criticità emerse non solo sul conto di Soumahoro ma anche su quello della moglie e della suocera. Lo slogan scelto per l’appuntamento è stato “Via Soumahoro da Montecitorio” ed è stato sposato dal dirigente regionale della Lega secondo cui, ha affermato a ilGiornale, “certi personaggi non sono degni di rappresentare il popolo italiano” stando sugli scranni del Parlamento. Da qui la decisione di timbrare la sua presenza accanto ai cittadini, auspicando che la legislatura “non certo onorevole” di Soumahoro finisca “qui e ora“, dunque in anticipo rispetto al termine naturale previsto per il 2027.



Anche in passato – sempre con i cartellini rossi e con le bandiere dell’Italia alla mano – erano scesi in piazza per chiedere le dimissioni dell’ex sindaco di Roma Virginia Raggi, dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dell’ex commissario straordinario all’epoca dell’emergenza coronavirus Domenico Arcuri. Nei confronti di quest’ultimo erano state esplicitate aspre critiche per quanto riguarda ad esempio mascherine, vaccini e primule.

L’ultima grana spuntata per Soumahoro è relativa alle presunte irregolarità nella rendicontazione dei fondi elettorali nell’ambito delle elezioni politiche che si sono tenute il 25 settembre 2022. Al termine dell’operazione di revisione sulla documentazione dei singoli candidati sarebbe emersa una situazione incerta per cui l’ex paladino dei migranti potrebbe rischiare la decadenza dal seggio di Montecitorio. Tuttavia proprio Soumahoro ha parlato di “aspetti meramente formali“, mostrandosi certo di riuscire a confutare gli addebiti sollevati nei suoi confronti: “Sono sereno, dimostrerò la mia assoluta trasparenza nelle sedi opportune“. Si resta in attesa dei prossimi sviluppi e della conclusione del caso. Nel frattempo resta il l’imbarazzo (tutto politico, sia chiaro) per la coop Karibu.

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