“Vedeva la situazione dei minori nella cooperativa”: Un nuovo testimone ex Karibu accusa il truffatore schiavista Soumahoro

Da Il Giornale – Aboubakar Soumahoro, da non indagato quale è, continua a ribadire la propria estraneità ai fatti che vedono coinvolti i propri familiari. Il deputato di origini ivoriane non è coinvolto nella vicenda giudiziaria che vede invece interessate sua moglie e sua suocera.

Tuttavia, secondo alcuni ex dipendenti della cooperativa Karibu (al centro degli accertamenti), l’ex sindacalista dei braccianti “vedeva la situazione” e dunque ne sarebbe stato al corrente. Striscia la Notizia ha raccolto una nuova testimonianza al riguardo, dopo che già nelle scorse settimane aveva riportato l’attenzione sul caso con delle rivelazioni.



Il programma di Canale5, in un servizio realizzato dall’inviato Pinuccio in onda questa sera, martedì 21 novembre, ha nello specifico recepito la testimonianza esclusiva di Youssef Kadmiri, ex dipendente della cooperativa Karibu, amministrata dalla suocera del deputato, Marie Therese Mukamitsindo, ora ai domiciliari insieme alla figlia Liliane Murekatete per la presunta mala gestione del centro, dove i migranti sarebbero stati tenuti in condizioni disperate e dove – pare – i dipendenti spesso non sarebbero stati pagati. Ebbene, secondo quanto sostenuto da Kadmiri, Soumahoro avrebbe saputo quel che accadeva all’interno della cooperativa, dal momento che lui stesso lo aveva avvistato nella struttura.

L’ho visto due o tre volte portare i sacchetti della spesa con la moglie e Michel (Rokundo, cognato dell’ex sindacalista, ndr) nella casa dei minori e vedeva la situazione: il riscaldamento e le caldaie non funzionavano, non c’era acqua calda“, ha dichiarato a Striscia l’ex dipendente della Karibu. Altrettanto esplicita la risposta alla domanda sulle sue condizioni lavorative. “Ho lavorato due anni e mi hanno pagato due volte in contanti, in nero. E volevano da me delle fatture false, dovevo chiederle ai negozi e portarle a loro“, ha affermato l’uomo, mettendoci la faccia. Analogamente, nelle scorse settimane, anche un altro ex dipendente della cooperativa aveva deciso di mostrarsi in video per offrire la propria versione dei fatti e lanciare accuse.



Abbiamo avuto il problema dei termosifoni, il problema dell’acqua calda per fare la doccia. Il cibo pure non bastava: c’erano giorni in cui non c’era cibo. Siamo esseri umani e non possiamo vivere così“, aveva dichiarato Sidy Traore, intervistato sempre da Pinuccio. Da parte sua, il deputato aveva sempre assicurato di non essersi mai occupato della struttura e di non sapere nulla delle attività dei propri famigliari. Diversamente, Traore aveva asserito: “Lui la sapeva questa cosa, perché il suo ufficio stava proprio lì“. Sempre secondo il testimone ed ex dipendente, alcuni ragazzi gli avrebbero esposto anche le criticità lamentate sui riscaldamenti assenti e sul cibo. “Lui rispondeva: ‘Aspettate’…“.

In quanto non indagato, il parlamentare non è più tornato a parlare della vicenda, eppure sul fronte politico c’è chi continua a sollevare questioni di opportunità.

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