Terroristi islamici anche a Brescia, blitz della polizia: arrestati 2 immigrati pachistani vicini alla jihad islamica ed Al-Qaida

Da Il Giornale – Come dimostrano i recenti fatti di Parigi, il pericolo terrorismo in Europa è concreto e grave. Anche l’Italia non fa eccezione e lo dimostrano gli ultimi arresti condotti dalla Polizia di Stato a Brescia.

Qui, sono stati fermati due uomini, un cittadino pakistano e un naturalizzato italiano di origine pakistana, accusati di diffondere contenuti jihadisti con finalità di proselitismo, riconducibili alle organizzazioni terroristiche Jihad Islamica Palestinese, Stato Islamico e Al-Qaeda. Le indagini sono iniziate oltre un anno fa, nel mese di ottobre del 2022 e si sono concluse con l’arresto.



L’operazione è in corso dall’alba di questa mattina ed è coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo. Il costante monitoraggio del web da parte degli investigatori ha permesso di acquisire elementi mirati, che hanno poi portato a un approfondimento di indagine a carico dei due uomini ora in arresto.

Maggiori informazioni sul caso verranno fornite questa mattina nel corso di una conferenza stampa. L’attività dell’intelligence italiana nell’antiterrorismo ha permesso ancora una volta di neutralizzare una minaccia interna prima che diventasse operativa.



Tutto questo non è avvenuto in Francia per l’attentatore di Parigi o in Belgio per quello di Bruxelles. Entrambi erano stati segnalati e il tunisino che ha compiuto l’attentato di ottobre nella capitale belga era stato segnalato anche dalle autorità italiane a quelle belghe, senza che venisse dato seguito. Per l’attentatore di Parigi, la sua stessa madre appena due mesi fa aveva lanciato l’allarme. La donna, una franco-iraniana di 26 anni, aveva detto alle autorità di essere preoccupata per suo figlio che “si stava chiudendo in se stesso”.

Armand Rajabpour-Miyandoab, infatti, era già stato inserito nell’elenco francese per radicalizzazione islamica dopo essere stato condannato a cinque anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla preparazione di un atto terroristico, a seguito di un’azione violenta pianificata nel 2016 nel quartiere degli affari La Dèfense, a ovest di Parigi.

Ad aprile per lui era terminato il periodo di libertà vigilata e con questo le cure psichiatriche obbligatorie alle quali era stato sottoposto a partire dal 2020 per alcuni problemi che pare fossero emersi durante lo stato di fermo. Nel video di rivendicazione, l’attentatore islamico ha espresso la sua fedeltà allo Stato islamico e ora in Francia è allarme terrorismo a 8 mesi dall’inizio delle olimpiadi di Parigi. Le autorità garantiscono la massima sicurezza in vista dell’evento e anche il ministro Darmanin ha garantito per il corretto svolgimento dell’evento.

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