Tensioni nel Pacifico, la Cina accerchia Taiwan: oltre 60 aerei da guerra e navi circondano l’isola. Una risposta alle esercitazioni Usa

Da Il Secolo d’Italia – La Cina accerchia Taiwan. Secondo fonti della Difesa di Taiwan ci sarebbero oltre sessanta aerei da guerra intorno all’isola oltre alle navi. L’azione di Pechino è la più imponente che si ricordi sul Pacifico e rischia di annunciare un’invasione che molti analisti pronosticano entro il 2027, anche se si spera che si tratti solo di un’azione di intimidazione internazionale da parte di Xi Jinping.

Il dispiegamento di forze da parte della Cina

Ieri erano state rilevate 20 navi, parte delle più grandi manovre di sempre della Marina di Pechino nel Pacifico occidentale. Il gruppo della portaerei Shandong e due gruppi di azione di superficie sono transitati nel mar delle Filippine, a est di Taiwan, per esercitazioni militari non programmate, senza preavviso e senza precedenti.



Le forze armate taiwanesi hanno monitorato la situazione dispiegando mezzi. Nel corso delle esercitazioni cinesi si sono notate traiettorie di volo mai viste prima che sembrano simulare alternative al possibile blocco aereo.

La strategia di Xi e “l’annientamento reciproco”

Le crescenti esercitazioni militari cinesi sono, secondo gli analisti, progettate per ‘desensibilizzare’ i media globali e la stessa Taiwan, rendendo più difficile rilevare l’ipotesi di una invasione vera e propria. La mossa di Pechino segue una serie di esercitazioni militari guidate dagli Stati Uniti intorno alla Cina che coinvolgono quasi una trentina di nazioni.



La scorsa settimana, la Marina americana ha operato manovre nel mar Cinese orientale con alleati tra cui Giappone e Canada, seguite dal transito di un cacciatorpediniere americano e di una fregata canadese attraverso lo stretto di Taiwan. Usa e Indonesia hanno in corso un’esercitazione congiunta che coinvolge 19 nazioni.

Le teorie sull’”annientamento reciproco”, e cioè su una nuova contrapposizioni bipolare che, stavolta, veda Cina e Usa protagoniste di una guerra fredda capace di arrivare sino all’escalation finale, rimangono per fortuna solo suggestioni. E’ assai probabile che l’azione di forza di Xi sia una risposta dimostrativa alle esercitazioni americane sull’area del Pacifico.

La necessità di una diplomazia distensiva

Il mondo, già provato dal conflitto di Kiev, guarda al Pacifico con preoccupazione. Le tensioni tra Washington e Pechino sono principalmente di natura economica e investono principalmente la crisi che attraversa la Cina alle prese con un calo del Pil e con una serie di indicatori negativi generali sulla macroeconomia. C’è la necessità di una diplomazia efficace che raffreddi le tensioni e possa riportare razionalità.

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