Novara, un gruppo di nordafricani infastidisce e provoca un 70enne italiano: lui tira fuori la pistola e spara contro di loro

da Today – Sarebbe stato infastidito dall’atteggiamento provocatorio di alcuni immigrati incontrati al bar il 70enne che giovedì scorso a Novara ha preso una pistola e iniziato a sparare contro quattro nordafricani.

È successo intorno alle 22:30 circa, orario in cui gli abitanti di via della Riotta hanno chiamato la Polizia allarmati dai colpi di pistola. Gli agenti grazie alle descrizioni fornite sono riusciti a identificare l’uomo, un 70enne già noto fin dagli anni ’80 per precedenti come omicidio, sequestro di persona e rapine.



Secondo la ricostruzione dei fatti l’uomo si trovava con un’amica in un bar di via Riotta quando, per futili motivi, è iniziata una lite con quattro ragazzi nordafricani. Il settantenne infastidito dal loro atteggiamento si era quindi allontanato dal locale per andare a casa a prendere una pistola e ritornare sparando alcuni colpi non tanto per ferire i ragazzi quanto per spaventarli tanto da farli scappare.

Gli agenti intervenuti sul posto si sono fatti accompagnare da un testimone fino ad un condominio di via Trieste dove l’uomo era entrato con la pistola ancora in mano. Dopo il controllo incrociato dei nomi sui campanelli e la descrizione dei testimoni, gli agenti sono riusciti a risalire al responsabile. Durante la perquisizione dell’appartamento dove il 70enne era ospite da qualche mese è stata trovata una pistola con 15 colpi, due storditori elettrici, e circa 63 grammi di sostanza stupefacente, un bilancino di precisione e materiale da taglio.



Il settantenne, che ha confermato la versione fornita dai testimoni, è stato arrestato e denunciato per la detenzione illegale dell’arma e per minacce aggravate: per lui si sono aperte le porte del carcere.

Il proprietario dell’abitazione, arrivato poco dopo in via Trieste, è stato accompagnato in questura ed è stato deferito in stato di libertà per la detenzione ai fini di spaccio della sostanza stupefacente, trovata nell’armadio della sua stanza durante la perquisizione.

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