Migliaia di italiani vogliono aiutare il gioielliere Roggero, condannato a 17 anni dai giudici pro-criminali per aver ucciso i rapinatori

Da Il Secolo d’Italia – Una colletta per aiutare il condannato, che in tanti considerano innocente, Mario Roggero. “Se volete aiutare la mia famiglia dopo la terribile condanna del giudice verso mio papà, Mario Roggero, questo è il momento giusto! Ecco il Conto Etico per la raccolta fondi…”.

Inizia così il lungo post su Facebook Silvia Roggero, la figlia del gioielliere di Grinzane, condannato dal Tribunale di Asti a 17 anni e al pagamento di 480 mila euro a beneficio delle famiglie dei due rapinatori uccisi e del superstite (ora in carcere), a cui andranno 10 mila euro. L’appello pare stia funzionando: sarebbero già decine di migliaia i fondi versati da chi sta col gioielliere e la sua famiglia.



Il sostegno a Mario Roggero per le spese legali e di risarcimento danni

“Vorrei condividere con tutti voi il modo in cui io ho vissuto personalmente le tristi vicende che hanno coinvolto le mie sorelle e i miei genitori. – scrive Silvia Roggero- Il giorno della rapina stavo lavorando quando ho ricevuto una telefonata da mio cognato, il marito di mia sorella minore.

Mi ha detto che c’era stata di nuovo una rapina in gioielleria e mi ha spiegato che questa volta i rapinatori erano 3 e la situazione era ancora più grave. Immediatamente nella mia mente è affiorato il ricordo della rapina precedente. In quella occasione mia sorella maggiore, Laura, aveva accolto in negozio i due malviventi camuffati da clienti.



Mio papà, all’età di 65 anni, era stato picchiato selvaggiamente ricevendo senza preavviso un pugno in faccia così forte da spaccargli il naso. Quando ero arrivata in negozio avevo visto uno dei pesanti banconi di marmo caduto a terra e le schegge immerse nella pozza di sangue scuro e denso dove c’era stata la colluttazione.

Mio papà era stato preso violentemente a calci che gli hanno procurato danni fisici che hanno impiegato mesi, anni a guarire. Ha dovuto subire persino un intervento alla spalla per ricucire un tendine… E di nuovo, a distanza di 2 anni, ecco un’altra aggressione alla mia famiglia. Questa volta c’erano stati 2 morti. Mio papà aveva ucciso due rapinatori su tre, mi aveva detto mio cognato al telefono…”, è lo straziante racconto della figlia di Mario Roggero.

Il racconto del terrore provato dalla moglie del gioielliere

“In uno stato di shock ho preso la macchina e mi sono precipitata al Gallo, poco distante. Ho dovuto parcheggiare davanti alla gelateria Berlica, perché dalla Banca d’Alba avevano messo le transenne ed era pieno di gente. Non volevo incrociare lo sguardo di nessuno, volevo solo raggiungere la mia famiglia. Camminando a passo svelto ho visto un corpo a terra, coperto da un telo e subito dopo un altro.

Raggiunto l’ingresso nel retro del negozio ho visto mio papà sulla soglia, in un evidente stato di alienazione, che cercava di spiegarmi cosa era successo e mia mamma, con una espressione di paura e i pantaloni bagnati. Si era fatta la pipì addosso dalla paura dopo aver ricevuto brutalmente un pugno in faccia!

Ho visto mia sorella Laura, che ancora una volta aveva subito la stessa sorte, di nuovo ammanettata e minacciata con una pistola… Adesso, a distanza di due anni e mezzo da questa triste vicenda, mi sento inerme di fronte alla spietata sentenza del giudice: 17 anni di carcere che equivalgono a un ergastolo, considerata l’età di mio papà!!”, si sfoga Silvia Roggero.

L’appello raccolto da tanti italiani

L’appello della famiglia Roggero è stato raccolto già da tanti. Ieri le figlie di Mario Roggero hanno stampato l’elenco delle donazioni: «Sono 14 fogli. Di tanta gente comune, conoscenti e non, anche da Romania e Stati Uniti, clienti e ogni parte d’Italia. Già qualche migliaia di euro. Ringrazierò tutti. Non mi aspettavo una generosità simile. Il conto (IOSTOCONMARIOROGGERO, Banca d’Alba filiale di Grinzane Cavour, IBAN: IT87L0853046380000000014216) è etico, trasparente al 100%, registrato alle Imposte. Non posso prelevare nulla senza tre firme e solo per spese legali o medico-legali…”, conclude Silvia Roggero.

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