Lo Stato entra in Tim, ed è scontro tra Italia e Francia: indovinate Mattarella per chi fa il “tifo”? Il siluro del Colle alla Meloni

Da Il Paragone – Tra i tanti fronti aperti in questi giorni sul tavolo del governo, ce n’è uno del quale si parla poco e che si sta rivelando, però, molto più spinoso di quanto si potrebbe immaginare. Parliamo dell’ingresso dello Stato in Timoperazione resa particolarmente farraginosa non solo a causa dei passaggi societari, comunque complessi, ma anche per la presa di posizione del Quirinale che ha raccomandato massima prudenza, onde evitare scontri con la francese Vivendi.

Come raccontato da Repubblica, insomma, Mattarella vorrebbe disinnescare sul nascere l’ennesimo, possibile casus belli con la Francia, visti i tanti scontri degli ultimi mesi tra Giorgia Meloni e l’Eliseo.



L’ingresso del Ministero dell’Economia a fianco del fondo americano Kkr è ritenuto dalla premier un passaggio necessario per tutelare un asset strategico. Ma servono risorse: per arrivare al 20% di Netco, la società che rileverà Telecom, l’esborso dev’essere di 2,6 miliardi di euro. Soldi che si cercherà di raccogliere a partire da settembre, con modalità non ancora definite.

Tim, scontro Italia-Francia. E il Quirinale “frena” Giorgia Meloni



Resta, in ogni caso, il problema dei rapporti con la Francia: ufficialmente, Vivendi ha accolto positivamente la notizia dell’ingreso del Mef, ma il dialogo si è ora fatto intenso e serrato. In ballo c’è il futuro di un’azienda con 40 mila dipendenti e sulla quale sono stati fatti, negli ultimi anni, ingenti investimenti. A partire dai 4 miliardi versati dai transalpini.

Compito del Tesoro sarà quello di trovare una governance condivisa con gli americani di Kkr e allo stesso tempo un modus operandi che permetta una pacifica convivenza con i francesi. In un momento storico in cui non mancano provocazioni e frecciate da Parigi. E con il Quirinale che continua a predicare calma, suggerendo un approccio che non preveda scontri frontali su Tim.

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