La terribile storia du un 52enne: resta invalido dopo il vaccino Moderna. Per lui era sconsigliato, si indaga per lesioni

Da Il Paragone – Una catena di tragici errori, colpevoli leggerezze, grave incompetenza, e così un 52enne calabrese si ritrova a soffrire – già dallo scorso anno e a seguito della inoculazione del vaccino anti-Covid di Moderna – di condizioni invalidanti di una certa portata: è stata, dunque, aperta un’inchiesta per lesioni.

Acufeni con ipoacusia neurosensoriale improvvisa, intorpidimento della mano destra e a un dito del piede sinistro, abbassamento della vista e dolori muscolari, tutte queste condizioni permangono dalla sera stessa di quella maledetta dose.



Cerchiamo, ora, di stabilire e approfondire le responsabilità, che al lettore parranno piuttosto evidenti, di medici e sanitari: perché, se è vero che gli esposti presentati da cittadini danneggiati dal vaccino, molto spesso, non conducono a inchieste da parte della magistratura, questo caso è particolare.

E ha dell’incredibile. L’uomo in questione è un soggetto allergico, e in ragione di ciò il suo medico curante gli aveva prescritto il vaccino della Pfizer. Notoriamente, difatti, il vaccino di Moderna è sconsigliato nei soggetti allergici. Tuttavia, il medico vaccinatore presso l’hub di Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza, non ha minimamente tenuto conto di ciò.



Pesantissimi effetti avversi

La raccomandazione medica è rimasta inevasa, il medico vaccinatore ha comunque proceduto con la somministrazione del vaccino Moderna, limitandosi a consigliare al 52enne di assumere un antistaminico, affermando, come riportiamo da Il Giornale d’Italia, l’unico su cui leggiamo dell’incresciosa vicenda: “Lei sa che possono esserci reazioni avverse, si è dovuto vaccinare per il suo bene e dei suoi famigliari, lo riferisca al suo medico curante”.

Un’affermazione tanto grave quanto sconvolgente, se proferita da un medico. E lo sventurato, in assoluta buona fede, gli ha dato retta. Una vicenda assurda, che ha dato origine all’immediato insorgere dei pesantissimi effetti avversi che abbiamo illustrato in precedenza. Già la notte stessa l’uomo ha avvertito forti palpitazioni e una pressione arteriosa fuori norma, 190/100. Lo stesso giorno, la vittima si è anche recata dal cardiologo che ha riscontrato una insufficienza atriale.

L’assurda decisione del vaccinatore

Da allora, “a distanza di un anno – scrive il 52enne nel suo esposto alla Procura della Repubblica di Castrovillari – mi sono rimaste condizioni invalidanti e mi sono rivolto all’avvocato Sommario per un consiglio e verificando le controindicazioni del vaccino Moderna, concordò che fosse sconsigliato nel mio caso e che andava evitato nei soggetti allergici”.

Se l’ipotesi di reato di lesioni dovesse essere confermata, finirebbero sul banco degli imputati i medici vaccinatori dell’hub di Corigliano Rossano che vedrebbero cadere il famigerato scudo penale che li tutela, nonché lo stesso vaccino Moderna in quanto verrebbe riconosciuto il nesso tra inoculazione e lesioni subite dal 52enne.

“Un lotto diverso”

Ma c’è di più, e di parimenti grave: da un accesso agli atti ottenuto dall’avvocato Veronica Sommario, che cura gli interessi del 52enne, è persino emerso che il numero di lotto di vaccino ricevuto era differente da quello riportato sul certificato di somministrazione rilasciato dall’hub vaccinale di Corigliano-Rossano. Precisamente in forze di tale circostanza, la Procura di Castrovillari ha delineato una seconda ipotesi di reato, ossia quella di falsità in atti, che si aggiunge a quella per lesioni.

Ecco perché, ancora nell’esposto presentato dall’uomo, questi chiede di: “Verificare se alla data di scongelamento del detto vaccino siano trascorsi più di 14 giorni e se, la fiala una volta portata alla temperatura tra gli e i 25 gradi sia stata somministrata entro 12 ore dallo scongelamento per la stabilità del prodotto e la tracciabilità del farmaco, nonché entro 24 ore dopo che è stato tolto dal frigorifero, se sia stato somministrato entro 6 ore dal prelievo della prima dose dalla confezione delle 10 dosi per come disciplinato dalla normativa in materia”. L’inosservanza di tali condizioni rischiano di non rendere stabile il prodotto, infatti, e dunque di danneggiarlo.

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