Iris Setti, l’assassino nigeriano aveva firmato in caserma poco prima di massacrarla e ucciderla: vittima della mala giustizia

Da Today – Qualche ora prima dell’omicidio, aveva firmato in caserma dai carabinieri Nweke Chukwuka, il 41enne senza fissa dimora accusato di aver massacrato di botte e ucciso la 61enne pensionata Iris Setti, picchiata a morte in un parco sabato sera scorso a Rovereto, in provincia di Trento.

Un obbligo, quello a cui era sottoposto Chukwuka, che non aveva mai mancato. Tranne in un caso passato, per cui era subito intervenuto il Gip, Chukwuka era sempre puntuale a quell’appuntamento. Lo era stato anche sabato sera. Poi, qualche ora dopo, la tragedia.



È quanto emerge dall’indagine coordinata dal procuratore capo di Rovereto, Viviana Del Tedesco. Nelle prossime ore poi verrà fissata l’autopsia sul corpo di Iris e l’udienza di convalida dell’arresto: solo dopo le analisi di medicina legale sarà possibile avere un quadro più chiaro dell’accaduto e delle cause della morte.

L’indagine

Secondo i riscontri degli investigatori, Iris e Nweke non si conoscevano, altrimenti difficilmente le loro strade si sarebbero incrociate in un parco in piena notte. Che cosa sia scattato nella mente dell’uomo, scatenando una furia omicida, non è dato saperlo e le ipotesi, al momento, sono tutte valide.



Quel che è certo è che l’uomo versava in una condizione di alterazione tale da rendere necessario l’utilizzo del taser per neutralizzarlo. Infatti i carabinieri sono riusciti a bloccarlo in via Maioliche solo con le scariche di quest’arma. La cosa che fa riflettere è che Chukwuka fino alla notte dell’omicidio si era sempre comportato seguendo le regole cui era sottoposto, appunto l’obbligo di firma per quanto accaduto nell’agosto 2022, e che era anche disponibile con le forze dell’ordine.

Leggi la notizia su Today 

Commenta per primo

Lascia un commento