Il generale non fa dietrofront: “Paola Egonu non è italiana, perché dovrei scusarmi?”. E il suo libro fa record di vendite e supera Murgia

Da Il Tempo – Il generale non fa dietrofront. E così, Roberto Vannacci, sceglie di cavalcare l’ondata di polemiche sollevate dal suo libro-invettiva, «Il mondo al contrario», per rilanciare la sua personale visione del mondo e delle cose. Sull’altare di quella che definisce «semplice libertà di pensiero», l’ex capo della Folgore accoglie la decisione dell’Esercito che, dopo avere preso ufficialmente le distanze dalle sue posizioni, ieri è passato alle vie di fatto rimuovendolo dall’incarico di comandante dell’Istituto Geografico Militare.

In poche ore il libro autoprodotto da Vannacci è schizzato in vetta alla classifica dei Best seller più venduti su Amazon, scalzando persino Michela Murgia, e l’ufficiale ribadisce la sua linea di pensiero intervenendo alla trasmissione di Rete4, «Diario del giorno».



La sua linea, ai suoi occhi, è chiara, quasi stupito che in tanti non siano sulla sua stessa lunghezza d’onda: «L’odio è un sentimento, così come l’amore – spiega Penso sia lecito provare odio, disprezzo per qualcuno. Sono libero di provare odio per chi stupra i bambini? Certo che sì, ma facendolo non sto istigando ad un linciaggio».

Nessun attacco ad personam, dunque, quanto piuttosto nei confronti di azioni che l’ufficiale non valuta come edificanti: «È un disprezzo che viene espresso nei confronti di un’azione – ha detto – Nel mio libro non mi sono mai rivolto a delle categorie». Azioni tra le quali, però, nelle 357 pagine del volume, rientrerebbe anche l’omosessualità, definita “non normale”.



«Sono il primo a dire che ho sempre rifuggito la normalità – spiega – e non per questo mi sento migliore o peggiore di qualcun altro. Nel mondo degli anormali, che non seguono cioè i canoni della normalità, sono in buona compagnia con tutti i gay e gli omosessuali che ci sono nel pianeta». Nessun passo indietro neanche per quanto riguarda l’invettiva contro la pallavolista azzurra Paola Egonu, definita da Vannacci «non italiana».

«Non vedo perché dovrei scusarmi con Paola Egonu dice – Il colore della pelle di Egonu non la individua immediatamente come italiana, posto che da migliaia di anni lo stereotipo dell’italiano è quello di un individuo bianco. Ma tutto questo non significa essere razzisti». Intanto, in serata, il ministro della Difesa, Guido Crosetto precisa in un tweet che Vannacci «non è stato punito e non avrà punizioni esemplari sommarie perché ci sarà un regolare “esame disciplinare”. La Difesa ha le sue regole e Vannacci le conosce bene».

Leggi la notizia su Il Tempo

Commenta per primo

Lascia un commento