Bologna, nordafricano violenta la figlia 13enne della compagna italiana. La vergogna della madre che non condanna il compagno

Da Il Resto del Carlino – Bologna, 13 settembre 2023 – Una sera è scoppiata in lacrime e ha raccontato al papà una storia atroce: il nuovo compagno della mamma aveva abusato di lei. Approfittandosi proprio del momento in cui lei era più fragile e indifesa, e non solo per la sua giovanissima età, tredici anni appena: quando, cioè, la credeva addormentata, la sera nel suo lettino.

Choc, orrore: immediatamente è scattata la denuncia da parte del genitore della piccola. Tutto questo risale a sette anni fa, ma inizierà il prossimo febbraio il processo di primo grado per violenza sessualsu una minorenne con meno di 14 anni (allora), che vedrà imputato un nordafricano di 40 (oggi).



Pochi giorni fa infatti il giudice dell’udienza preliminare Claudio Paris ha disposto il rinvio a giudizio dell’uomo, dopo la richiesta presentata dalla Procura. La ragazzina, che oggi ha vent’anni, ma all’epoca dei fatti era poco più che una bambina, dopo essersi tenuta dentro per settimane il timore, il disgusto e forse anche la vergogna, una sera trovò il coraggio di raccontare al padre quello che le era accaduto.

Ossia che il nuovo compagno della madre, di vent’anni più grande di lei, in almeno due distinte occasioni l’aveva palpeggiata a più riprese nelle parti intime, al di sopra il pigiama, mentre lei si trovava distesa nel letto e lui la credeva profondamente addormentata.



La giovanissima avrebbe raccontato al genitore di non essere riuscita a reagire a quelle orribili carezze, la prima volta, perché impaurita e anche un po’ stordita dallo stato di dormiveglia, ma di essersi invece destata del tutto la seconda volta, in cui aveva anche trovato la forza di alzarsi e intimare al ’patrigno’ di andarsene e di lasciarla in pace.

Non si sa se altri episodi simili fossero accaduti in altre occasioni, mentre la ragazzina appunto dormiva, incapace di rendersi conto di alcunché. L’imputato da qualche tempo frequentava la casa della ragazza e di sua madre, alla periferia della città.

La mamma della vittima, dal canto suo, sentita dagli inquirenti in quanto persona informata dei fatti, nella propria deposizione di fronte al magistrato è rimasta neutrale, senza sbilanciarsi a favore della figlia né del compagno, da cui si è però nel frattempo separata, non molto tempo dopo la denuncia per i presunti abusi. Il magrebino è ora difeso dall’avvocato Bruno Salernitano, mentre la giovane, italiana così come i genitori, ha per il momento scelto di non costituirsi parte civile.

Un caso, questo, che ricorda quanto accadde pochi anni prima, nel 2013, sempre in città: una dodicenne raccontò di essere stata molestata per due anni dal compagno della madre, un sessantacinquenne. La bimba confidò tutto a un’amichetta, la quale informò i genitori e da lì scattò poi la denuncia che portò al processo e alla successiva condanna in primo grado a quattro anni, con rito abbreviato, del patrigno.

Leggi la notizia su Il Resto del Carlino

 

Commenta per primo

Lascia un commento