Primavalle, gli amici di Michelle Causo si vendicano: assaltato e devastato l’appartamento del killer cingalese

Da Today – Degenera il corteo in ricordo di Michelle Maria Causo, la 17enne trovata morta un mese fa a Roma in un sacco vicino a un cassonetto. Alcuni giovani dopo aver bloccato il traffico hanno fatto irruzione nello stabile dove la giovane era stata uccisa lo scorso 28 giugno e dove abitava il coetaneo arrestato per il suo omicidio.

Come ricostruito da Romatoday la manifestazione promossa dal Comitato Torrevecchia-Primavalle ha visto nella serata di ieri venerdì 28 luglio la partecipazione di un centinaio di persone.



Dopo aver celebrato in chiesa una messa per ricordare la giovane, un gruppo di adolescenti fra i 15 e i 18 anni ha raggiunto l’abitazione del coetaneo cingalese accusato dell’omicidio, aperto con violenza il portone della palazzina, forzati i sigilli e danneggiato l’appartamento.

Il corteo per Michelle Causo

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Caos alla manifestazione per Michelle Caruso (Foto twitter)

Le violenze sono avvenute nel corso della manifestazione – indetta dal Comitato Torrevecchia Primavalle – promossa dopo la celebrazione di una messa per ricordare Michelle Maria Causo, lì nella stessa parrocchia di Santa Maria della Presentazione dove furono celebrati i funerali. Una manifestazione cominciata pacificamente in via Stefano Borgia, alla presenza di decine di amici, parenti e conoscenti della 17enne.



Poi i primi momenti di tensione durante il corteo partito da via di Torrevecchia e diretto a Primavalle con in testa la mamma della ragazza. Nelle insistenze di una donna al volante di una macchina costretta a fermarsi, i ragazzi l’hanno aggredita prendendo a calci gli sportelli e rompendo uno specchietto.

Urlando giustizia e rabbia gli amici di Michelle Maria Causo, dopo aver bloccato il traffico, si sono mossi fino a via Dusmet per gridare contro gli inquilini della palazzina dove il 17enne cingalese, in carcere per l’omicidio, viveva. “Sono responsabili di non aver sentito niente” hanno scandito al megafono.

Poco prima la mamma di Michelle aveva scandito il suo jaccuse: “Nessuno vuole la violenza, in primis Michelle, ma il ragazzo deve essere punito come merita -un delinquente del genere non doveva stare a casa. Precedenti c’erano stati e nessuno ha fatto niente”.

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