Per Zelensky tira una brutta aria, è a corto di armi e cerca di convincere gli Usa a rinnovare le forniture belliche

Da ByoBlu – L’appoggio americano nei confronti dell’Ucraina, nella lotta contro la Russia, rischia di venire meno. I nuovi sostegni economici programmati dagli Usa  per Kiev sono, fino ad ora, oggetto di una contesa politica tra Repubblicani, che detengono la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti e Democratici in merito alle politiche migratorie statunitensi.

I primi stanno chiedendo, ai loro avversari, maggiori risorse per fermare il flusso di stranieri che entrano nel Paese come condizione necessaria per riapprovare l’assistenza a Volodymyr Zelensky. Le trattative, con la controparte, si sono interrotte perché le misure suggerite dalla stessa sono state bollate come eccessivamente rigide.



I fondi previsti

L’ennesimo pacchetto di aiuti vale 106 miliardi di dollari (di cui 70 già stanziati), ma l’importo deve essere diviso tra un adeguato controllo delle frontiere interne e gli aiuti alla nazione dell’Europa orientale e a Israele.

Il presidente del ramo del Parlamento d’Oltreoceano, Mike Johnson, ha accusato l’amministrazione a stelle e strisce di non aver adottato un’adeguata strategia al fine della risoluzione del conflitto iniziato il 24 febbraio 2022.



L’ammissione della Casa Bianca

La Casa Bianca ha ammesso di aver rallentato le forniture, al proprio alleato, fino a quando Capitol Hill non varerà l’adozione di un’ulteriore somma di denaro. Il Capo dello Stato Joe Biden ha espresso la propria insoddisfazione, sottolineando che l’atteggiamento assunto è folle ed è contrario agli interessi nazionali.

Attesa per il voto del Senato Usa

Il Senato Usa sarà chiamato a pronunciarsi a breve. La possibilità di un parere negativo potrebbe portare, secondo le autorità che gestiscono i territori in cui è in corso l’operazione speciale,  alla vittoria di Mosca.

La possibile evoluzione del conflitto

Potrebbe tuttavia spingere le parti belligeranti a sedersi al tavolo delle trattative per trovare un’intesa. Bisognerà capire, per poter comprendere i futuri scenari, quale posizione assumerà l’Unione europea che, seguendo gli intenti tutt’altro che amichevoli della civiltà del biglietto verde, getta da oltre un anno benzina sul fuoco per provare a mettere, senza riuscirci, il Cremlino con le spalle al muro.

Altre difficoltà in vista per Zelensky

C’è però un’altra grana per il presidente ucraino, con un cursus honorum da comico, generata dalla critica in merito allo scarso rispetto della democrazia. Il suo predecessore Petro Poroshenko e il sindaco di Kiev Vitali Klitschko hanno accusato il leader in carica di autoritarismo, soprattutto dopo l’allusione al possibile rinvio delle elezioni del 2024 a causa dell’emergenza generata dal conflitto in atto.

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