Orrore ad Olbia: albanesi pestano e stuprano con un bastone una 18enne in un ovile. Lesioni gravissime e danni permanenti, un arresto

da Today – Violentata con una mazza e picchiata come punizione per essersi ribellata ai suoi aguzzini che volevano si prostituisse. È la storia di una ragazza di 18 anni che, a distanza di 22 anni da quell’aggressione brutale, ha avuto giustizia. È stato fermato in Albania il principale sospettato: Koka Dashamir, bloccato in Albania dopo una lunga latitanza.

I fatti riportati da L’Unione Sarda risalgono al 2001 quando la donna, allora giovanissima, è stata portata da Tirana (sua città natale) a Olbia. Le era stato promesso un lavoro e invece è piombata in un incubo: un’organizzazione criminale voleva che si prostituisse. Al “No” della ragazza sono scattate minacce e atti di violenza. I suoi aguzzini l’hanno caricata su un furgone con la forza, portata in ovile a Putzolu, bendata, picchiata e violentata con un bastone. Poi è stata abbandonata priva di sensi in una zona buia a Monte Pino, con ferite gravissime.



Un’auto l’ha investita e i ragazzi a bordo, originari di Tempio, convinti di essere stati loro a procurarle le ferite l’hanno portata in ospedale. Qui i medici hanno capito che tutti quei lividi e quelle lesioni non erano dovuti all’incidente ma alle sevizie. Curata, ha riportato però un’invalidità permanente. È così nata un’indagine dei carabinieri, i sospettati sono stati individuati e sono finiti a processo. Un iter giudiziario lungo, terminato con una condanna diventata irrevocabile il 27 dicembre 2016 a carico di Dashamir. L’uomo nel frattempo è fuggito in Albania ed è stato rintracciato solo il 20 novembre scorso. Arrestato grazie all’Interpol del ministero dell’Interno e l’Interpol di Tirana, dovrà scontare 11 anni di reclusione.

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