Orrore a Ravenna, il ricatto choc alla figlia di 10 anni: “Sesso con me o non esci con le amiche”. Poi botte per i vestiti “non adeguati”

Da Il Resto del Carlino – Ravenna, 27 luglio 2023 – Sin da quando aveva meno di 10 anni, l’avrebbe costretta a subire rapporti sessuali. Poi, una volta superata la soglia dei 14, l’avrebbe ricattata, consentendole di uscire con le amiche solo dopo che aveva soddisfatto i propri appetiti sessuali.

Accuse terribili che una figlia, oggi maggiorenne, rivolge al genitore oggi 48enne. Fatti che si sarebbero consumati in un piccolo centro del forese ravennate, protrattisi fino al 2020 quando i genitori si erano separati e il padre aveva lasciato l’abitazione.



L’uomo – difeso dall’avvocato Massimiliano Nicolai – è indagato per violenza sessuale su minorenne, aggravata dall’abuso di autorità genitoriale. La giovane, tutelata dall’avvocato Giovanni Maio, è stata sentita in incidente probatorio dal gip Andrea Galanti, in un contesto protetto.

Ne è uscita una conferma sostanziale, da parte della ragazza, delle accusa rivolte al padre, salvo escludere di essere stata costretta a subire rapporti completi, come inizialmente indicato nella relazione dei Servizi sociali. La stessa, peraltro, aveva scelto di non sporgere denuncia poiché temeva di non essere creduta, dal momento che riferiva episodi risalenti nel tempo.



L’indagine della Squadra mobile ( nella foto il dirigente Claudio Cagnini ), coordinata dal Pm Marilù Gattelli, è partita a gennaio di quest’anno a seguito dell’intervento dei Servizi sociali di Ravenna. Inizialmente i riflettori erano stati puntati sul rapporto tra il padre e l’altro figlio, il quale già dal 2021 aveva interrotto i rapporti col genitore in ragione dei suoi comportamenti aggressivi. In principio il padre era stato destinatario di un provvedimento del giudice di divieto di avvicinamento, poi revocato a seguito del ritiro della denuncia da parte del figlio.

Ed è stato in questo contesto che la sorella avrebbe riferito si episodi di violenza anche nei suoi riguardi. Inizialmente fisica, come l’essere stata schiaffeggiata alla fermata del bus poiché accusata di non vestire nel modo giusto. Poi, però, la ragazza ha aggiunto anche di essere stata vittima di abusi sessuali da parte del genitore, già ai tempi in cui frequentava la scuola elementare.

Questi si sarebbero verificati quando la madre non era in casa e il fratello si trovava in altre stanze. La stessa avrebbe fatto cenno di ciò anche a un’insegnante, ma in seguito non sarebbe cambiato nulla. In una occasione, quando aveva 14 anni, il padre le avrebbe detto che, se voleva uscire con le amiche, avrebbe dovuto prima avere un rapporto con lui, altrimenti non le avrebbe dato il permesso.

Sempre a gennaio di quest’anno il padre, sentito dai Servizi sociali, ha ammesso di aver seguito nel 2021 un percorso psicologico presso un ’Centro uomini maltrattanti’ su disposizione del giudice, escludendo però di avere mai usato violenza sulla ex convivente e sui figli, precisando che i litigi erano frequenti principalmente per motivi di gestione familiare. Dicendosi deluso di quanto detto a suo carico dai figli, il 48enne ritiene di essere “vittima di un piano”. Ora si attendono la conclusione delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio.

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