L’inutile massacro di soldati ucraini, New York Times: “Morti 150mila militari di Zelensky. Come la prima guerra mondiale”

da ByoBlu –  Da più parti gli analisti militari e gli storici hanno paragonato il conflitto in Ucraina alla I Guerra mondiale, soprattutto per quanto concerne le battaglie di trincea e l’elevato numero di vittime tra i soldati. Secondo quanto riportato dal New York Times, che a sua volta fa riferimento ad analisi militari, il numero delle vittime tra i soldati ucraini, dall’inizio del conflitto, sarebbe di 150mila persone.

Se questo dato fosse confermato sarebbe un numero elevatissimo, che appunto non si vedeva dai tempi del I conflitto mondiale. All’interno dell’esercito ucraino la situazione non sarebbe positiva, tanto che lo stesso presidente Volodymyr Zelensky si è visto costretto a rimuovere i capi degli uffici di reclutamento regionali.



Molti di questi, infatti, sarebbero accusati di corruzione, ovvero di prendere soldi per non mandare al fronte i soldati, oppure per far evitare ai coscritti l’arruolamento.

Allo stato attuale, sottolinea il New York Times, una parte significativa del personale militare ucraino è ancora costituita da volontari e soldati di professione, tuttavia, a causa delle pesanti perdite durante la controffensiva nel sud, oltre che per proteggere altri settori del fronte, in particolare vicino Kupyansk (regione di Kharkiv), l’Ucraina ha bisogno di ricostituire in modo significativo i ranghi delle proprie forze armate.



Tuttavia, le persone oggetto di mobilitazione danno tangenti agli impiegati dei commissariati militari per evitare il servizio militare e cercare di lasciare il Paese. Il New York Times cita i dati del servizio di frontiera ucraino, che ogni giorno detiene una media di 20 persone che tentano di spostarsi illegalmente all’estero. Il giornale americano rileva inoltre che la decisione di Zelensky sui commissariati militari provoca scetticismo tra alcuni ucraini.

Cita l’opinione di un militare di uno dei battaglioni di difesa territoriale, il quale afferma che la corruzione negli uffici di registrazione e arruolamento militare è nota da tempo e che “chi vuole evitare la mobilitazione lo farà comunque”.

“Potrebbe essere un autunno difficile attende l’Ucraina, perché la comunità mondiale è sempre più propensa alla necessità di negoziare la fine del conflitto”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba in un’intervista al giornalista ucraino Vadim Karpyak. La parte russa, a vari livelli, ha ripetutamente indicato la sua posizione riguardo al conflitto in Ucraina.

Come ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, Mosca è sempre stata e rimane aperta a una soluzione diplomatica della crisi ed è pronta a rispondere a proposte davvero serie, mentre il regime di Kiev ha interrotto e vietato i negoziati con la Russia.

Per il momento, quindi, sembrano non esserci spiragli di pace e, con molta probabilità, il numero di vittime da una parte e dall’altra sarà destinato a salire.

Leggi la notizia su ByoBlu

Commenta per primo

Lascia un commento