Le truffe del superbonus del M5S ci costano oltre 3 miliardi di euro al mese. E Conte continua a difenderlo

Da Il Secolo d’Italia – Sul bonus edilizio varato dal governo Conte due, che Meloni ha definito “un disastro”; “una tragedia contabile che pesa sulle spalle degli italiani”, oltre che “la più grande truffa ai danni dello Stato”, torna a strillare l’ex  premier sfiorando il ridicolo: “Mi attacca perché è disperata e senza idee”.

La sua difesa ad oltranza delle misura è patetica. Che il disperato sia lui lo dicono la matematica, il Tesoro, l’Enea, che ha il compito di sovraintendere e autorizzare cantieri e migliorie. Ebbene, 12 miliardi di truffe accertate e un costo mensile di 3,5 miliardi per le casse dello Stato e il  capo del M5S ha ancora il coraggio di parlare. Ogni mese ancora paghiamo più di tre miliardi i “debiti” lasciati dal suo governo giallorosso e ancora hanno l’ardire di criticare.



Superbonus: i “debiti” di Conte inguaiano la manovra

Il superbonus ristrutturazioni è stato il punto più basso del Conte 2 tuona oggi il Riformista in prima pagina: “Un fallimento a carico del contribuente” è il titolo. E il Giornale fa un po’ di conti: “Basterebbero 12 mesi di sospensione per mettere sul tavolo la bellezza di 35 miliardi per garantire gli interventi ipotizzati” nella manovra economica.

Dal bonus alle famiglie al taglio del cuneo contributivo per i redditi sotto i 35mila euro; dall’aumento del budget per la sanità al rinnovo del contratto di medici e dipendenti pubblici. Insomma, 35 miliardi nelle casse dello Stato garantirebbe una legge di Bilancio meno “complicata” anziché rappresentare una zavorra. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: lo Stato ha generato deficit per i prossimi anni a tassi esorbitanti. Grazie ai Conte 2. Limitare i danni sarà complicato.



Superbonus: 12 miliardi di truffe accertate

L’Italia, infatti, ha dei costi obbligati. “Si è impantanata in un megapiano di generose ristrutturazioni che ci costeranno uno sproposito per i prossimi anni; hanno migliorato di poco la classe energetica del patrimonio immobiliare nazionale; e fatto la gioia di cialtroni, truffatori e maneggioni. Che nel bonus al 110% hanno individuato il modo per arricchirsi”, scrive Antonio Castro.

“Sarebbe bastato affidare alla Guardia di Finanza il controllo, preventivo, delle pratiche di avvio lavoro. Solo a sentir parlare di uomini delle fiamme gialle con le orecchie tese i soliti malandrini sarebbero stati, per lo meno, più prudenti. Meno sfacciati”. Il governo Draghi aveva tentato di modificare le storture della misura contenute nella stesura iniziale della norma ideata dal governo Conte.

Ma cambiare in corsa non è stato agevole. Fatto sta, come ha scandito Meloni proprio in apertura lavori del Cdm «nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell’Agenzia dell’Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità».

Superbonus, se fosse sospeso per un anno ci sarebbero 35 mld da spendere in manovra

Cancellare tutto con un tratto di penna non si può, troppe famiglie si sono impegnsate in buona fede ella ristrutturazione delle abitazioni. Sono i numeri dell’Enea a mettere la lente di ingrandimento sull’entità del debito che ci siaqmo accollati: a fine giugno il totale degli investimenti «per lavori conclusi ammessi a detrazione ha superato i 65 miliardi di euro».

Le detrazioni maturate per i lavori conclusi «ha superato i 71 miliardi di euro». Ma non basta: «Il totale degli investimenti per l’efficientamento energetico degli edifici ammessi al Superbonus ha raggiunto la quota di quasi 80 miliardi di euro. Si può quindi stimare un onere a carico dello Stato pari a circa 87 miliardi di euro». Stendiamo un velo pietoso.

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