Invasione, il sindaco di Trieste è una furia: “C’è una questione di business, l’Italia spende 3 miliardi di euro per i migranti”

(ANSA) – La situazione dei migranti a Trieste “non può essere un problema del sottoscritto o del Comune: sono le prefetture e lo Stato che devono risolvere questi problemi. Da anni dico di allestire un hotspot in Friuli” dove ci sono “centinaia di caserme vuote”.

Lo dice il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. In generale, aggiunge, è in corso “un attacco al governo. Sono arrivati troppi” migranti in Italia: “è evidentemente che si vogliono creare problemi al governo Meloni, visto che la premier è molto forte”.



“L’Europa – osserva – non ci dà una mano, siamo soli. I migranti vengono scaricati tutti in Italia, non in Spagna, Grecia, Malta o Francia. Qualcosa di sospetto c’è. Secondo me una Meloni così forte non va bene a qualcuno, quindi avanti coi migranti che creano problemi al governo. E’ una mia teoria, abbastanza supportata dai fatti”.

E poi, aggiunge, “c’è la questione business” e dei fondi destinati “alle associazioni” per l’accoglienza. “L’Italia spende 3 miliardi per i migranti, non sono mica noccioline. Una spesa enorme per avere poi tutti questi problemi”.



Come hanno denunciato alcune ong nei giorni scorsi, al momento a Trieste, città di arrivo della rotta balcanica, ci sono oltre 400 migranti che non trovano un posto in accoglienza e che vivono all’addiaccio. Diversi stazionano in piazza Libertà, vicino alla stazione ferroviaria, o si accampano in una struttura fatiscente nelle vicinanze, il silos.

“Da anni – insiste il sindaco di Trieste – dico di allestire un hotspot in Friuli, non sicuramente nelle zone giuliane che non abbiamo spazi. In Friuli hanno centinaia di caserme vuote e possono permettersi di fare questo. Certo che vedere questa situazione nella mia città – conclude – mi fa veramente molto male”.

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