“Hanno violato le regole”: dopo la Sea Watch, multata e sequestrata la nave “scafista” Open Arms accusata di prelevamenti multipli

Da Il Secolo d’Italia – Ancora un fermo amministrativo per 20 giorni e multa fino a 10mila euro. Stavolta tocca alla Open Arms. Il provvedimento è scattato  al termine dello sbarco a Marina di Carrara di 195 persone soccorse nel Mediterraneo centrale in diverse operazioni. Ci risiamo.

Le navi Ong vogliono fare il bello e cattivo tempo violando le norme italiane che dal primo gennaio hanno normato gli interventi in mare. Era accaduto il giorno prima al veliero Aurora della ong Sea Watch, con un fermo di 20 giorni.



Aveva disobbedito all’indicazione di sbarcare a Trapani i migranti, come porto sicuro indicato dalle autorità italiane. No,  l’equipaggio ha deciso ugualmente di sbarcare a Lampedusa, già martoriata, ancora in queste ore, da ingressi ben oltre i limiti della capienza dell’hotspot. Con  Open Arms è finita allo stesso modo.

Open Arms viola le regole e scattano il fermo e la multa

Open Arms era sbarcata a Marina di Carrara, dove erano scattate le operazioni di accoglienza per i migranti. E invece l’equipaggio non aveva mancato di offendere il governo italiano per avere sottoposto i migranti a un viaggio “lungo e inutile”.



Anche qui la pretesa di attraccare dove meglio credono, senza avere contezza della situazione italiana di questi giorni. Il Viminale sta monitoranedo questa ondata di sbarchi ed è suo il compito indirizzare verso un porto sicuro senza ingolfare la situazione. Ora, come al solito, le ong non ci stanno e arriva il piagnisteo. “Quanto accaduto ci appare davvero incredibile –  è la lamentazione assurda che arriva dalla ong-.

Non solo perché sanzionare una nave umanitaria che non ha fatto altro che soccorrere vite umane viola qualunque Convenzione internazionale, il diritto del mare e i principi alla base delle nostre Costituzioni. Ma anche perché questo conferma che in mare non esistono più regole.

Le navi umanitarie si trovano in balia di scelte arbitrarie e del tutto incostituzionali”. Si danno la zappa sui piedi, le rimostgranze sono risibili: le regole ci sono eccome, non c’è nulla di arbitrario. Arbitraria è la pretesa di fingere che le regole non ci siano. Le regole il governo le ha date, e se alle navi ong non piacciono se ne dovranno fare una ragione.

Le contestazioni alla Open Arms che ha violato le regole

Il prefetto di Massa Carrara, Guido Aprea, ha spiegato che ai responsabili dell’imbarcazione viene contestato di non aver ottemperato all’indicazione di andare direttamente al “porto sicuro” indicato dalle autorità italiane. Open Arms avrebbe effettuato salvataggi multipli, tre, anziché portare subito sulla terraferma i richiedenti asilo. I salvataggi multipli sono vietati dal primo decreto Piantedosi.

Pertanto, insultare il governo per un viaggio “lungo e dannoso” è grave. Open Arms si difende ricordando come “nell’ultimo mese, in risposta alle richieste di supporto da parte della Guardia costiera italiana, la Open Arms ha effettuato fino a 7 operazioni di soccorso in un giorno, tutte coordinate dalle autorità italiane. Oggi, senza alcun motivo e in modo del tutto incoerente, ci viene imposto l’obbligo di un solo soccorso in applicazione del Decreto Meloni”.

Durante la missione 103, infatti, la nave umanitaria ha effettuato sette differenti operazioni di soccorso e 18 di assistenza in un solo giorno, “sempre coordinati dalla Guardia Costiera italiana”. Un altro autogol: i salvataggi decono essere coordinati con le autorità italiane, secondo i nuovi decreti. Non sono le ong a deciderli.

Anche la sindaca Pd ammette: “accoglienza svolta con umanità e professionalità”

Lo stesso sindaco di Carrara, Serena Arrighi (Pd) ha dovuto riconoscere che «tutte le operazioni di accoglienza si sono svolte con umanità e professionalità e di questo ne siamo molto orgogliosi. In questi mesi sul nostro territorio, sotto la guida della prefettura, abbiamo messo in piedi una struttura bene oliata ed effi ciente che ci permette di gestire al meglio anche sbarchi così numerosi». Ecco, lo vada a spiegare all’equipaggio della nave ong che continua a piagnucolare. Visto che con il suo partito al governo alle ong è stato dato il via libera ad operare.

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