“Fammi subito una ricarica”: senegalese prende a bottigliate il commesso e gli spacca l’arcata sopraccigliare. Bloccato dai militari

da Il Giornale – Non è riuscito ad effettuare una ricarica telefonica, a quanto pare a causa di un problema tecnico momentaneo. E per tutta risposta, ha sfogato il proprio disappunto sul commesso che aveva provato ad esaudire la sua richiesta, aggredendolo a bottigliate e ferendolo all’arcata sopracciliare.

Protagonista della vicenda che arriva dalla Romagna (da Rimini, per la precisione) è un ragazzo di 21 anni originario del Senegal, individuato proprio nelle scorse ore da una pattuglia dell’esercito impegnata nel progetto “Strade Sicure” e quindi affidato alla polizia per gli accertamenti di rito.



Sulla base di quanto riportato dal sito online RiminiToday, i fatti risalgono alla giornata di ieri: il giovane africano si sarebbe recato in un negozio di telefonia mobile situato nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo di provincia romagnolo, con l’intenzione di ricaricare il proprio smartphone.

Si è quindi rivolto ad uno dei commessi in servizio in quel momento, chiedendogli di provvedere ad effettuare l’operazione. Una richiesta che il dipendente ha subito accolto, ma che non è a quanto sembra andata a buon fine. Dinanzi ai vari tentativi falliti, il commesso ha spiegato al cliente che si trattava di una problematica che non dipendeva da quel punto vendita, dicendosi costernato ed invitandolo magari a tornare più tardi. Una giustificazione che il ventunenne non avrebbe tuttavia accettato di buon grado, anzi.



In primis se la sarebbe presa con il dipendente del negozio, inveendo contro di lui ed insultandolo a più riprese. Poi avrebbe tentato di mettergli le mani addosso, sporgendosi al di là del bancone per tentare di raggiungerlo. E alla fine, lo avrebbe colpito più volte con la bottiglia che aveva in mano, causandogli una ferita al sopracciglio.

Sul posto sono quindi giunti i sanitari del 118, i quali hanno subito provveduto a prestare all’aggredito le cure del caso, che gli esponenti delle forze dell’ordine, messi probabilmente al corrente di quel che era avvenuto dalla stessa vittima. L’aggressore si era nel frattempo dato alla fuga, cercando di far perdere le proprie tracce nelle vie limitrofe. A seguito dell’identikit fornito dal commesso agli operatori e dalle successive ricerche, la sua fuga non è tuttavia durata a lungo: il giovane straniero non si era allontanato più di tanto dal luogo dell’aggressione ed è quindi stato intercettato dai militari impegnati in un servizio di pattuglia sul territorio. Gli stessi lo hanno poi consegnato al personale della polizia di Stato, con il ventunenne africano che è stato infine condotto in questura per completare le procedure di identificazione.

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