Caso Saman, il padre pakistano senza vergogna in aula: “Chiedo giustizia per mia figlia uccisa”

Da Il Resto del Carlino – Reggio Emilia, 8 settembre 2023 – ‘Shabbar Abbas è un padre a cui hanno ucciso la figlia. Per questo motivo chiede giustizia come voi‘. È quanto, parlando coi giornalisti, l’avvocato Simone Servillo, suo difensore insieme all’avvocato Enrico Della Capanna.

Il padre di Saman Abbas, dopo l’estradizione dal Pakistan, è entrato nell’aula del tribunale di Reggio Emilia, poco prima delle 10, per la ripresa del processo che lo vede imputato per l’omicidio della figlia 18enne, insieme ad altri quattro imputati: la moglie Nazia Shaheen, tuttora latitante, lo zio della ragazza uccisa, Danish Hasnain e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq.



Parlando coi difensori in carcere, nei giorni scorsi lui aveva negato la propria responsabilità e respinto ogni accusa di essersi opposto alle nozze tra Saman e Ayub Saqib, il fidanzato in Italia, nonché di aver minacciato i parenti di quest’ultimo in Pakistan. Lui ha sostenuto che i parenti di Saqib in Pakistan gli avevano detto che Saqib non avrebbe sposato Saman perché già fidanzato con una ragazza del suo Paese.

Una versione che l’avvocato Barbara Iannucelli, che assiste Saqib costituito parte civile, respinge con forza: ‘Durante l’incidente probatorio di Saqib, il 21 luglio 2021, Saqib disse che si era messo d’accordo lui con Saman per dire questa versione alla sua famiglia, in modo che evitare che i suoi parenti venissero uccisi’.



E rimarca i contenuti delle tre denunce verso Abbas da lui sporte in febbraio, giugno e luglio 2021, ‘piene di frasi irripetibili verso la famiglia di Saqib. E non è vero neppure che la famiglia di Saman era favorevole al loro matrimonio’.

La difesa di Abbas ha annunciato di voler chiedere alla Corte di risentire alcuni testimoni di polizia giudiziaria già ascoltati mentre la sua posizione era stralciata. ‘È una possibilità prevista dalla procedura penale, ma confidiamo che il processo, che stava volgendo verso la fine – ribatte Iannucelli – non abbia tempi troppo rallentati’.

Le parole sulla figlia morta

Non ho mai neppure pensato di uccidere mia figlia. Ma se mai avessi deciso di farlo, non avrei certo agito a casa, davanti alle telecamere. Lo avrei fatto in Pakistan”, lo aveva detto nei giorni scorsi Shabbar Abbas ai suoi avvocati difensori Simone Servillo ed Enrico Della Capanna in carcere a Modena.

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